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CdS – De Laurentiis: ” Questa vittoria è’ per la gente di Napoli”

E ora che il cielo è di­pinto di stelle, l’orizzonte s’av­volge in un drappo tricolore:

«Perché ora bisogna puntare su ogni fronte. Io non dimentico neppure la coppa Italia, figura­tevi il campionato e la Cham­pions. Ma è una serata bellissi­ma» .

Il Milan e la Juventus, la Roma e la Lazio, la Fiorentina e il Palermo: ma adesso che pure l’Inter rientra in quel microco­smo ch’è la bacheca di Marek Hamsik, ciò che resta di un’ora e mezza da principe azzurro è la felicità d’un uomo che ha scelto di togliersi i freni da dosso e lanciarsi in quella favola che dura da cinque anni:

«E’ una vittoria impor­tantissima, contro una delle formazioni più forti. Non tiriamo conclusioni affretta­te e non parliamo neanche di scudetto, ma abbiamo giocato bene, benissimo; e abbiamo fatto girare il pallone. E’ tutto così bel­lo. Forse la superiorità numerica ci ha procurato qualche benefi­cio Ma abbiamo vinto con meri­to ».

DEDICATO AI TIFOSI – La Napoli im­pazzita che sciama per i vicoli riesce a far giungere attraverso il tam tam la sua eco in quel san Siro conquistato di slancio e all’-Hamsik divenuto eroe, in un sa­bato da raccontare ai nipotini, è il simbolo di una rinascita co­minciata sette anni fa, decollata nell’ultimo quinquennio ed esi­bita con orgoglio da un De Lau­rentiis reduce dal bagno di emo­zioni nello spogliatoio festante:

«Il successo e questo momento rappresentano il frutto di un la­voro faticoso portato avanti dal 2004. Credo che questa vittoria ci premia giustamente e sia un regalo fantastico per la nostra gente, che più di ogni altra la maeita. L’Inter esce battuta ma resta un club di altissimo profilo, però quando si cambiano troppi allenatori in così poco tempo è inevitabile che qualcosa possa accadere».

HUGOL LASCIA SOGNARE – L’anno meraviglioso d’un Napoli che sa ciò che vuole è un puzzle d’im­magini che si sovrappongono, è leggerezza per quei sei milioni di tifosi sparsi nel mondo, è un attimo di tranquillità inte­riore per Hugo Campagnaro, due reti in un mese e un pizzico di sere­nità per accantona­re la sua estate or­ribile e il ricordo incancellabile d’una tragedia che resta:

«Non ho mai segnato tanto, neanche quando giocavo in terza categoria, in Argentina. Ma mi pare che in una stagione riuscii a farne quattro o cinque. Ora provo a battere il mio record personale, visto che mi sta riu­scendo tutto con semplicità. Una rete al Cesena, un’altra a san Si­ro, ma soprattutto un successo in casa di una delle favorite per la vittoria finale. Noi non ci mon­tiamo la testa, sappiamo tenere i piedi per terra, ma siamo con­sapevoli della nostra forza: è ve­ro che abbiamo vinto in superio­rità, ma è anche vero che abbia­mo fatto bene anche in parità numerica. E se i tifosi ritengono che sia giusto sognare, lo faccia­no pure. Loro possono, devono. Noi dobbiamo pensare a mante­nerci a questi livelli »

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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