Qualcuno ha anche pianto, per il Pocho. Cori, lacrime e la speranza: se addio o adios sarà, di certo sarà senza rancore. «Ti auguro il meglio: sia se resti con noi, sia se andrai via. Grazie». Applausi a scena aperta ad Aurelio De Laurentiis, il grande anfitrione della cena di fine stagione del Napoli che, più che una chiusura di campionato, è stato un vero e proprio Lavezzi Day.
CHANSONNIER IN LACRIME – Doveva essere un momento di festa italiana, macedone, svizzera, argentina, uruguaiana e cilena, e invece è arrivata la saudade brasiliana. Festa, cioè, ma anche nostalgia e tristezza. Che, nonostante una lunga serie di per favore in musica, non andrà via questa volta. O forse sì: Guido Lembo, lo chansonnier di Capri chiamato ad allietare la serata, intona la canzone del soldato dedicandola a Lavezzi e poi si scioglie in lacrime. «Hai visto, Pocho? Hai anche fatto piangere Guido», irrompe De Laurentiis. Che, poi, prende il microfono e ricama: «Ti voglio ringraziare, sei sempre stato sincero con i napoletani. Con tutti noi. Ti auguro il meglio per il futuro, sia se deciderai di restare sia se deciderai di andare via. Qui hai seminato bene, ti vogliamo bene tutti». Parole che, unite ai cori d’amore vero intonati dai compagni di squadra ( «Resta con noi» ) e dai tifosi all’ingresso del ristorante del Vomero, hanno anche commosso Ezequiel. Sì, il Pocho s’è commosso.
ARIA INTERNAZIONALE – Resterà, andrà all’Inter o al Psg? Chissà: bisogna attendere gli incontri con Moratti e Leonardo, in calendario nelle prossime ore. Di certo a Parigi ci andrà il Napoli: il presidente in persona ha infatti annunciato anche una serie di amichevoli estive con il club di Leo; il Barcellona di Messi; il Manchester City di Mancini, neo campione d’Inghilterra. Aria internazionale anche a tavola: seduto accanto al suo idolo, Cavani, c’era anche il presidente della lega calcio cinese. Ospite d’onore importato direttamente da Pechino, meta del recente viaggio di lavoro di De Laurentiis.
NON CANTO – Lavezzi, ma non solo: bene, bravi e bis per tutti. Applausi ad Hamsik e Mazzarri – che s’è rifiutato a più riprese di cantare nonostante gli inviti di Lembo e De Laurentiis, che per lui ha avuto parole al miele -, Cavani e De Sanctis. E poi abbracci e saluti anche al dg Marco Fassone, figura di enorme professionalità e qualità, che saluta l’azzurro per una nuova avventura. C’erano molte mogli e compagne, ma non tutte; c’erano i regali (marcati Rolex e Tod’s) e le vivande.
CARICO COPPA – Leggero ma comunque ricercato, il menu curato dallo chef: aperitivo in terrazza, fritture con crema di ceci, gamberi su passatina di piselli; risotto agli asparagi, seppie e bucce di agrumi; ricciola con limone candito e tortino di scarole; torta bianco e azzurra. Brindisi e poi lo slogan più festoso: De Laurentiis, come il popolo del resto, aspettano l’ultima gioia. «Dai ragazzi, vinciamo questa coppa», l’invito in vista della finale con la Juve di domenica.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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