Martedì notte, dopo i complimenti a calciatori ed allenatore, Aurelio De Laurentiis aveva lasciato il San Paolo senza commentare la prima vittoria in Champions League del Napoli. Decisione presa per lasciare la scena ai protagonisti. Ieri, invece, il patron è intervenuto ai microfoni di radio Marte per esprimere la sua soddisfazione ma anche per parlare della prossima sfida con l’Inter, del forfait di Cavani e di altro ancora.
Presidente, cosa la ha colpito della serata di Champions?
«E’ stato un tripudio di grande spettacolarità che i napoletani hanno saputo ben coreografare, in uno stadio finalmente internazionale agli occhi di tanti stranieri che ci guardavano»
E la squadra?
«Abbiamo giocato un bel calcio. Siamo stati risolutivi nella prima parte anche se, come Mazzarri va predicando da sempre, una volta che si ha la fortuna di segnare due gol nei primi minuti, bisogna fare anche il terzo e mettere sdraiato l’avversario perché non si sa mai. Sotto certi aspetti dobbiamo crescere ancora».
La sconfitta del Manchester City rafforza le vostre speranze di qualificazione, non crede?
«Il Bayern Monaco ci ha dato una mano battendo il City. Basterebbe vincere uno a zero con i tedeschi in casa e perdere con lo stesso risultato in Germania, così saremmo primi e secondi del girone»
Vuole dire che state concentrando tutti gli sforzi sulla Champions?
«L’impostazione che ho dato è quella. Noi abbiamo bisogno di scalare posizioni nel ranking internazionale. Se il Napoli si assesta su posizioni di internazionalizzazione, allora cominciamo a ragionare. Per quello, quando Galliani disse che avrebbe lasciato a noi lo scudetto e a loro la Champions risposi che anche io preferivo andare avanti in Champions. Il Milan ormai ha vinto tutto e di più».
Intanto sabato vi aspetta l’Inter in campionato, lei ci sarà?
«Avevo degli impegni ma dovrò esserci per forza. E’ una partita difficilissima per noi. Purtroppo non avremo Cavani ed Aronica. Ma dobbiamo crescere e per crescere bisogna far giocare anche gli altri che abbiamo acquistato».
Perchè difficilissima?
«Non perchè siamo senza Cavani ma per l’organico che ci troveremo di fronte. L’Inter era già forte lo scorso anno. E’ andato via Eto’o ma gli altri sono rimasti. Una squadra arrivata peraltro seconda. E poi hanno appena cambiato l’allenatore, un grande allenatore che gode di tutta la mia stima. Ha fatto bene ovunque abbia allenato: con la Juve, la Roma, il Chelsea. La squadra vive una situazione diversa rispetto a quando c’era l’altro tecnico. Si è aperto un dialogo. E i giocatori cercheranno di far fare bella figura al nuovo allenatore»
Ha sentito Moratti?
«No. Ma sono contento per Massimo che da un lato è uscito dal tunnel e ha trovato la luce; dall’altro, però, spero che la luce si spenga a nostro favore perchè tifo Napoli. Massimo è una persona garbata, un gran signore oltre che un amico, che ha tutta la mia stima. Ci ha messo la vita nel calcio e va rispettato»
Mancando Cavani, si aspetta Pandev in campo?
«Chissà, che magari possa essere stimolato al punto giusto e faccia un bel “gollone” alla sua ex squadra come a dire: mi avete lasciato ai margini per due anni e adesso vengo lì e vedrete. Speriamo bene, ne sarei felicissimo»
Non vorrà far credere che non si è emozionato nel sentire la musica della Champions al San Paolo?
«Io provo sempre emozioni quando si vince. Ormai questa coreografia la vediamo spesso nelle occasioni delle grandi sfide perché seguiamo anche il calcio degli altri e fa parte della nostra coscienza calcistica. Ma io mi vedo anche la serie B. E domenica scorsa, avendo giocato di sabato, mi sono visto tutte le partite. Otto anni fa non avrei immaginato di vedere più partite che film. Non ne vedo uno da mesi. Martedì in albergo mi sono rivisto “Matrimonio all’italiana”. Ringrazio mia moglie che tollera questo»
C’è un bel clima tra i calciatori: ha saputo dello scherzo a Lavezzi? I compagni gli hanno ricoperto la Ferrari di suppellettili.
« L’avranno fatto perchè sanno che mi inquieto su certe cose. Vorrei una condotta meno smargiassa e più edulcorata da parte dei ragazzi. Siamo in un momento di crisi e Napoli è una città particolare. Ma voglio bene a Lavezzi e capisco. Sono giovani. E poi, lui è uno impegnato nel sociale, aiuta i bambini bisognosi del suo paese, lasciamolo sereno. Probabilmente con la Ferrari vuole dimostrare di essere arrivato ad un certo livello. Per fortuna, mio figlio Edoardo non se n’è mai importato delle auto di lusso»
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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