Aurelio De Laurentiis non esclude un futuro di Water Mazzarri come manager del Napoli e non ha nessuna intenzione di vendere i suoi tre tenori con i quali sogna di passare il turno in Champions League contro il Chelsea, ma soprattutto di conquistare la qualificazione all’Europa che conta della prossima stagione. Nel palazzo della Borsa, dove gli è stato consegnato il premio durante l’Uk-Italy Business Award 2011, il numero uno azzurro ha parlato di Napoli a 360 gradi.
SIR MAZZARRI- «A Mazzarri non dispiacerebbe interessarsi della società al di là del ruolo dell’allenatore. Se questo dovesse accadere, insieme potremmo scegliere un tecnico che possa dare continuità al suo lavoro. Mazzarri resterà oltre il giugno 2013? Perché no? Lui non ha problemi ad andare avanti e io nel cinema lavoro anche 10 anni con le stesse persone. Perché cambiare per forza? Se uno sta bene in un posto, proseguire insieme non è un problema. Mazzarri mi piace come persona perché è sanguigno come me, è un gran lavoratore e un uomo moralmente inattaccabile. La sua priorità adesso non è il rinnovo del suo contratto, ma dare tutto in campionato e passare il turno in Champions».
CHAMPIONS- Eccoci all’Europa: «Se potessi scegliere tra passare il turno contro il Chelsea e giocare la prossima Champions League sceglierei la seconda soluzione, ma intanto con gli inglesi ce la giocheremo fino alla fine. Contro la formazione di Abramovich sarà grande spettacolo e io voglio vincere sempre, anche quando è impossibile. Sono abituato così dal cinema e non cambio le mie abitudini…». Per partecipare alla prossima Champions il Napoli dovrà risalire la classifica in Italia e cancellare già domenica a Siena il passo falso contro il Bologna. «La nostra posizione in classifica non mi preoccupa perché il campionato è lungo e confido in una concentrazione maggiore sulla Serie A. Capisco che la nostra formazione è composta da molti giovani e che l’impegno in Champions League possa portare qualcuno a deconcentrarsi. Per questo dico che è necessario crescere e trovare quella mentalità che finora ci è mancatain Italia. Avevo detto che non sarebbe stato facile arrivare tra le prime cinque e non mi sbagliavo, ma possiamo riuscirci».
CESSIONI DOC- Riguardo alle richieste per i suoi pezzi da novanta, Hamsik, Cavani e Lavezzi, il presidente degli azzurri è stato estremamente chiaro: «La nostra rosa vale molto e comprare i nostri giocatori è difficile per tutti, anche per gli sceicchi. Quei tre sono i nostri gioielli e io non sono un commerciante di gioielli, ma un imprenditore… Cavani è stato offerto dal suo agente al Psg? Ho sempre detto che il male del calcio sono i procuratori. E’ necessario definire il loro ruolo perché non possono andare in giro ad offrire i giocatori sotto contratto. Tevez al Napoli? Noi non ne abbiamo bisogno visto che abbiamo preso anche Vargas, un talento al quale bisogna dare tempo di ambientarsi. Se non ci fosse stato l’inserimento di qualche club inglese e italiano lo avremmo pagato di meno. Lavezzi? Moratti me lo ha chiesto 2 stagioni fa ma gli ho detto che non lo vendevo. Pandev resterà? Vedremo a fine stagione in base a come si sarà trovato a Napoli e in base a quello che mi diranno Mazzarri e Moratti. Pazienza? Non avrei voluto che partisse la scorsa estate, ma ha scelto la Juve e io non faccio aste. ». De Laurentiis, che ha nuovamente sponsorizzato un campionato europeo per club e criticato l’immobilismo italiano riguardo alla legge sugli stadi, ha poi fatto capire che il mercato del Napoli non farà registrare grandi colpi: «Pensiamo al futuro a medio-lungo termine perché abbiamo una buona rosa e nessuna necessità pressante. Insigne? Meglio che faccia esperienza per un’altra stagione lontano da Napoli, un anno di A con Zeman e poi vedremo se riportarlo a casa».
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