I profumi, i sapori, i ricordi d’una infanzia ormai lontana: Rosario, e magari anche Buenos Aires, o comunque l’Argentina racchiusa nell’asado, nelle carni, nelle pietanze, sulle pareti bianche in cui sventola la bandiera, in quelle strade riprodotte dai quadri che abbondando sui due piani del Nueve Reinas. « Lui viene sempre qua ed il suo posto è sempre lo stesso: lì, in quella saletta riservata, dieci posti per sé e per chi gli vuole bene ». Calle Valencia, a trenta passi dal Paseo de Gracia, il cuore pulsante di Barcellona, l’unica evasione certificata di Lionel Messi, che al sabato sera o alla domenica sera, si concede angus o solomillo e tutto ciò che lo riporta indietro nel tempo, lasciandogli annusare la tenerà età. « Un ragazzo straordinario, che non si concede vizi o lussi, che chiede solo di stare con la sua fidanzata, con il fratello Rodrigo e la famiglia, con la mamma ed il papà. A volte, qualche compagno di squadra, ma quando viene qua, in genere, è per starsene con i suoi ». Ristorante 9 reinas, è l’Argentina che va in tavola, e, in sottofondo, Astor Piazzolla, a far compagnia: Lionel Messi l’ha eletto a luogo di ritrovo, la piccola fuga dalla quotidianità, con Sebastian – uno dei proprietari – che suggerisce piatti e protegge: « E’ disponibile con tutti, ma non ama il clamore. Gli piace la nostra cucina, perché evidentemente avverte il richiamo della propria terra. E poi qui sta bene, in tranquillità. Le sue abitudini non sono cambiate neppure adesso che è diventato personaggio pubblico ineguagliabile: Barcellona sa come lasciar vivere, pur essendo dinamica assai. Ma a lui basta poco per sentirsi a proprio agio: in genere, il giorno dopo le partite, è qua da noi ». Rosario ricostruita a due passi dalle ramblas.
La redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
