Nel giorno dei sorrisi, Giancarlo Abete presidente federale lancia un messaggio chiarissimo: non permettetevi di replicare questa sceneggiata all’inizio del prossimo campionato. Venerdì si torna in campo: Milan-Lazio aprirà una stagione tribolata e carica di polemiche. Ieri intorno alle 15,30 La Lega di serie A e l’Associazione Calciatori, sotto lo sguardo vigile di Abete, hanno firmato il sospirato contratto. Maurizio Beretta, presidente della Lega, lo ha accolto con un aggettivo: «Faticoso». Poi ha spiegato:
«Valeva la pena fare una vertenza così dura, le società hanno ottenuto molto di quel che volevano. Abbiamo firmato un accordo importante e abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti ».
Dato che fra il testo che una decina di giorni fa i presidenti si erano rifiutati di sottoscrivere e quello sdoganato ieri non ci sono particolari differenze, il rammarico per una giornata di campionato buttata al vento si trasforma inevitabilmente in rabbia pacata. L’ultimo miglio (definizione molto cara a Beretta) ha portato via solo qualche giorno. Ieri mattina gli avvocati delle parti hanno sistemato i dettagli causidici poi il presidente della Lega e quello dell’Aic, Tommasi (reduce dall’università di Tor Vergata dove aveva presenziato alla consegna del riconoscimento «Etica nello Sport» ad Alex Ferguson) hanno celebrato un matrimonio simile a quello di manzoniana memoria (resta una sola questione aperta: gli allenamenti differenziati; si cercherà di mettere a punto un testo condiviso ma se non si arriverà alla sintesi, varrà l’interpretazione di Abete).
AVVERTIMENTO –Memore delle settimaneimpegnate nella ricerca di un accordo che a un certo punto è apparso quasi impossibile, Giancarlo Abete ha voluto lanciare un messaggio ai marinai, un messaggio a futura memoria:
«L’accordo è stato siglato fino al 30 giugno, ciò non deve e non potrà significare l’apertura di situazioni similari all’inizio della stagione 2012-2013. Su questo dobbiamo essere chiari e ognuno deve assumersi le proprie responsabilità ».
Il significato dell’avvertimento è chiarissimo: una vicenda come quella che ha tenuto col fiato sospeso due tornei non deve ripetersi anche perché l’accordo-ponte, proposto da Tommasi nell’estremo tentativo di evitare lo sciopero, riproposto da Beretta per chiudere la partita senza concedere troppo, è stato accompagnato dall’impegno a utilizzare questi mesi per prefigurare il nuovo contratto,quello con scadenza normale, cioè triennale. Al tavolo dell’ultimo e definitivo incontro, un concetto simile lo ha espresso anche Tommasi che ha significativamente chiosato il commento di Beretta:
«Se i club hanno ottenuto molto vuol dire che non ci sarà bisogno di discutere più di tanto per il nuovo contratto che dovrà andare oltre questo accordo. Non è un accordo-ponte ma un punto di partenza».
RIFORME –La Lega spera che nei prossimi mesi il Parlamento riveda la Legge 91 semmai cambiando lo status dei calciatori, da lavoratori dipendente ad autonomi. Ieri, subito dopo la firma, il vertice del calcio italiano (Abete, Beretta e Tommasi) accompagnato dal capo dello sport italiano (il presidente del Coni, Gianni Petrucci) si è trasferito a Palazzo Chigi per incontrare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi.
«C’è grande impegno per aprire una stagione riformatrice»,
ha spiegato Letta che ha dato mandato a Crimi di organizzare incontri bilaterali con Figc, Lega e Aic sui tre temi alla base della «stagione riformatrice»: legge 91, stadi, tutela dei marchi. Ma anche su questo versante Abete ha lanciato ai colleghi un messaggio chiaro: le riforme dovranno avere come punto di riferimento il quadro europeo, sia sportivo che legislativo. Alla luce della legislazione europea, ad esempio, la trasformazione del calciatore da lavoratore dipendente ad autonomo non è molto semplice. Alla luce della strutturazione europea del calcio, non esistono tornei al di fuori di quelli organizzati dalla Uefa. Una cosa è certa: si gioca. Gianni Petrucci da un lato ha«fatto i complimenti»ad Abete, Beretta, Tommasi, Valentini e Albertini per l’accordo, dall’altro ha chiesto «scusa al Governo» per averlo disturbato in un momento in cui «il Paese ha problemi più grandi».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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