Cerca
Close this search box.

CdS – Colomba: “Napoli, attento al mio Parma”

Tra passato e futuro, il tecnico lancia una «dolce» minaccia

Specializzato in campio­nati complicati. Di quelli da vivere e giocare sempre, o quasi sempre, con un po’ di rischio, con un poco d’ap­prensione. Franco Colomba appartiene a quella specie che si potrebbe definire: al­lenatori da missioni ingar­bugliate. Bravi. Di talento. D’esperienza. Maestri di pallone. Pure gran signori, eppure raramente ( o non ancora) con la gioia di corre­re per campionati da prime posizioni. Per Colomba fu così anche quando prese il Napoli per mano. Stagione 2002-2003. Racconti, prego:

 «Una delle cose importanti per un allenatore – spiega Colomba –è arrivare in un club nel momento giusto per costruire qualcosa e magari vincere qualco­sa. Con il Napo­li non fu così. Il Napoli l’anno dopo sarebbe arrivato triste­mente al falli­mento, ma già nella stagione precedente, quella mia, il declino era evidente».

E fu una fatica arrivare alla salvezza.

« Una fatica? Ma­gari. Fu una vera sofferen­za. Perché, al novanta per cento è così, i problemi so­cietari finiscono con il riflet­tersi sulla squadra, sul suo gioco, sul suo rendimento. Noi, però, ci aggrappammo a quel dieci per cento rima­nente fatto di lavoro, orgo­glio e volontà e salvammo la categoria. Ci salvammo, in­somma».

Era un Napoli di B, quello, ma con gente che comun­que si chiamava Stellone, Floro Flores, Dionigi, Baldi­ni, Vidigal. Roba andata, co­munque. Oggi, invece?

«Beh, oggi sembrano passa­ti cent’anni da quelle storie lì. Ora il Napoli ha tutto quel che serve per essere un grande club e una grande squadra».

Tutto quel che serve per far cosa?

«Per vincere, diamine! Per entrare a far parte dei club di primissima fascia e per restare là: ai vertici del cal­cio italiano e anche nel sa­lotto buono di quello euro­peo ».

Bene. Il Napoli sarà grato per gli apprezza­menti. Intanto, però, già sta aspettando lei e il suo Parma per regalarsialtri tre punti.

«Logico. Com’è logico e sicu­ro che noi proveremo a mandare a carte quarantot­to il piano azzurro. Sa com’è: il calcio è strano. Pur se cer­te differenze di valori sono evidenti e indiscutibili, non c’è partita che abbia già tut­to scritto, già tutto deciso prima di cominciare».

Il Napoli deve leggere que­sto come una minaccia?

« Minaccia? Se come una sportivissima minaccia, fac­cia pure. Ma non è così. Vo­glio solo dire che il Parma proverà a fare una buona partita ed un buon risultato. Come del resto prova a fare contro qualsivoglia squadra. A volte riuscen­dovi ed altre volte no».

E per riuscirvi il Parma cosa dovrà fare? A chi dovrà stare attento? Maga­ri a Cavani. A Lavezzi?

« Ho grande rispetto per questi due campioni e i cam­pioni devi tenerli sempre d’occhio. Ma, per quanto bravi possano essere i suoi giocatori di punta, il Napoli non si ferma certo a loro. Anzi, il valore più importan­te degli azzurri mi sembra proprio il gioco di squadra, il suo movimento collettivo. Cosa dovremo fare per fer­marlo? Limitarne le giocate e creare noi delle occasio­ni».

Come nel match giocato e vinto contro il Genoa.

«Proprio così. In questo av­vio di campionato tranne una partita che non mi è pia­ciuta, il nostro rendimento è sempre cre­sciuto. Contro il Genoa ( suc­cesso per 3- 1, ndr) abbiamo fatto tutto vera­mente bene. E sabato a Napo­li, tenteremo il bis».

Chissà cosa penserà Maz­zarri.

« Capirà. Perché pure lui vorrebbe sempre vincere. Comunque, debbo fargli i complimenti. E’ da almeno dieci anni che fa sempre meglio. E ora con il Napoli può davvero cominciare a vincere qualcosa di impor­tante».

Il Parma di Franco Colom­ba, invece, dove può arriva­re?

« Il campionato ci ha rita­gliato il ruolo di provinciale che deve salvarsi e basta e noi questo faremo, sapendo bene che vivremo momenti felici ed altri meno. L’im­portante per i miei calciatori sarà avere la consapevolez­za che ci sarà molto da lotta­re e tenere sempre alta la tensione, la concentrazio­ne. A loro ripeto spesso che con il lavoro e con il sacrifi­cio i risultati non potranno non venire. Quale sarà il no­stro scudetto? Salvarci con un buon anticipo, senza troppe sofferenze e magari facendoci passare qualche sfizio».

Sfizi che com’è sua abitu­dine, Franco Colomba vuol far passare per un calcio semplice, senza inutili e mo­dernighirigori. Colomba, come sempre, bada al sodo e basta. La sua filosofia di gio­co resta legata a un 4-4-2 fat­to di solidità, di forza e ora che ha Giovinco anche di fantasia.

Già, Giovinco. Finché c’è lui va più che bene (5 gol in cin­quepartite e, assieme a Pala­cio, capocanno­niere in carica della serie A), la difesa, però?

Dieci gol in cin­que gare sono decisamentetroppi, non le pare?

«Macché. Non è vero che la difesa sia una preoccupa­zione. Sette di quei dieci gol, infatti, li abbiamo bec­cati in due partite andate male».

Chiaro il concetto dell’al­lenatore, che è più meno questo: il Parma c’è, è una buona squadra e nessuno s’azzardi a dirne male.

Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.