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CdS – Cellino: “Io dico si all’accordo”

Volevano fare i pompieri e si sono ritrovati invece con le polveri bagnate. Il Cagliari rap­presentato dal presidente Massi­mo Cellino (membro peraltro del Consiglio Federale in rappresen­tanza della Lega di serie A) e il Siena del direttore sportivo Gior­gio Perinetti erano pronti a recepi­re le necessità dell’Aic e a far par­tire il campionato, ma la grande maggioranza delle società di serie A non lo ha reso – al momento ­possibile.

Che fa presidente Cellino? Non si riconosce più nella Lega di se­rie A?

«Dico solo che in questa situa­zione i calciatori stanno dimo­strando più responsabilità e molta più maturità di quanta se ne sia vi­sta da parte dei presidenti».

Che fa ora? Si mette a fare il moderato?

«L’Assocalciatori si sta dimo­strando molto aperta in tutte le questioni dibattute».

E la Lega invece rischia di pas­sare per una “Confidustria” del calcio, ostile alle rivendicazioni.

«Molti dei miei colleghi, oltre a non sapere nemmeno di cosa si sta parlando, sono disinformati da qualcuno per egoismo personale».

I calciatori super pagati e, se­condo alcuni, viziati, insomma hanno ragioni da vendere?

«Guardi io cre­do che si sia con­sumato un fatto molto grave».

Non ci tenga in ansia allora. Ci dica.

«Molte società non si sono nemmeno degnate di partecipare in un’assemblea così delicata».

Difficile non notare anche in questo caso una diversità d’ap­proccio da parte dei calciatori.

«Infatti. I signori calciatori han­no – come ho già detto – dimostra­to a mio avviso più maturità di quanta non ne abbia vista nella mia assemblea».

Ma insomma questa Lega sta sbagliando su tutta la linea?

«Io la penso così. Se i calciatori domenica scendessero in campo, li ringrazierei perchè sarebbe un gesto di responsabilità».

E quindi non c’è via d’uscita?

«Una soluzione si può sempre trovare»

Sabato per l’anticipo siederà in tribuna al Sant’Elia per la sfida al Milan campione d’Italia?

«Non saprei dire. Realistica­mente oggi è difficile sbilanciar­si ».

E allora come se ne esce?

«Con l’ennesimo gesto di re­sponsabilità da parte dei calciato­ri ».

E cosa dovrebbero fare?

Per le modifiche chieste dai miei col­leghi (e riguardanti il contributo di soli­darietà e la discipli­na degli allenamenti separati) li accon­tenterei senza problemi perchè sono cose veramente irrisorie».

Chi ha più prudenza, insomma, la usi.

«Esatto, ribadisco che l’Aic ha dimostrato più responsabilità».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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