E ora, mentre intorno le luci illuminano la notte, la stellina di Natale che abbaglia l’universo è in quel bagliore che arriva da lontano: due tornei (e no, uno e mezzo) e quarantasei reti, fuochi pirotecnici persi in una Napoli ormai aggrappata a un re del gol, una valanga azzurra travolgente ed entusiasmante: «Abbiamo semplicemente dimostrato che questa squadra c’è e può lottare per traguardi importanti» . La slitta con il pacco doni è lì, sull’erba verdissima del San Paolo, è in quel sacco che conserva magie – e adesso pure cucchiaini al miele – c’è una sfilza di capolavori infiocchettati dal talento puro d’un matador cortese, quintessenza d’un microuniverso che da Fuorigrotta a Stamford Bridge è un’onda gioiosa: «Stavolta abbiamo vinto e questo è importante, per il morale e per la classifica: il nostro obiettivo era quello di chiudere il 2011 in maniera elettrizzante ci siamo riusciti» .
L’EXPLOIT -Buon anno, con la testa che zompetta da un fotogramma all’altro, soffermandosi in quell’album straripante di prodezze: bum, bum, la terza doppietta stagionale è un colpo d’ala per scappare via dal gelo d’una crisetta apertasi all’improvviso, tra puponi e amnesie, e il balsamo spalmato per riprendersi la serenità perduta è un Cavani d’autore che sprizza l’euforia da goleador perfetto. «Per un attaccante segnare è importante, dà coraggio e aiuta l’autostima. Ma a noi interessava soprattutto vincere. Era quello che volevamo e ci siamo riusciti. Bisognava riscattarci dopo la sconfitta con la Roma e in questi tre giorni non abbiamo pensato ad altro, non abbiamo lavorato per altro» .
STIAMO ARRIVANDO -Nove reti in campionato, quattro in Europa, quarantasei complessive per diventare il principe azzurro, per riavvicinarsi al trono dei capocannonieri, per restare a distanza umanissima da quegli extraterrestri – Milan e Juventus, innanzitutto, ma anche l’Udinese – che sembrano appartenere ad un’altra galassia, che galleggiano nell’aria rarefatta d’una vetta così lontana e, improvvisamente, apparentemente vicina. «E’ indubbiamente difficile andare in campo ogni settantadue ore e riuscire a dare sempre il massimo: noi abbiamo avuto tre-quattro mesi in cui siamo stati costretti a giocare a questi ritmi. Ora ci servivano i tre punti: sono arrivati, nel contesto di una prestazione folgorante. Siamo felici e siamo anche consapevoli della nostra forza: questo Napoli può giocarsela con chiunque, come ha dimostrato in passato, ed è in grado di riuscire a competere per qualsiasi obiettivo» .
A VOI, AMICI -L’anno che se ne va è un concerto a più gol e quel Cavani senza freni è il trascinatore indiscutibile d’una squadra che riesce sistematicamente a stupire con effetti specialissimi: «Questa sosta capita al momento giusto, perché gli impegni sono stati tanti ed hanno tolto energie fisiche e nervose. Ma abbiamo dimostrato carattere. Ora riposiamo, raccogliamo le forze e poi ripartiamo per il 2012. Ma, prima, vorrei dedicare queste mie due reti a tutti i miei compagni di squadra. Nei momenti difficili che mi è capitato di attraversare, li ho sempre trovati al mio fianco» . Bum, bum: son botti di fine anno, son botti d’un anno intero…
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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