BUENOS AIRES – Edinson Cavani vuole esserci a tutti i costi. Ha perso quasi tutta la Coppa America, ma la finale no, quella la vuole. El Matador si è allenato duramente, si è mosso bene e Tabarez ci sta pensando. Non potrà giocare nell’undici titolare, ha ripreso a pieno ritmo solo da poco e poi il 4-4-2 sta dando ottimi risultati. Ma la panchina e magari una chiamata per poter ‘prendere’ la Coppa non sono soltanto una speranza per l’attaccante del Napoli.
PENSIERO FISSO –Ci sta pensando Cavani, come tutti gli uruguaiani, come Forlan e Suarez oppure Muslera e Lugano, ma per Alvaro ‘el Tata’ Gonzalez ‘alzare’ questa Coppa America sarebbe davvero speciale. Gonzalez è abituato a conquistarsi tutto con grande fatica, non gli regalano mai nulla: nella Lazio non è una stella, anzi è quasi un comprimario e quando tornerà in Italia dovrà sudare (ci risiamo) per avere una maglia. Con l’Uruguay, all’inizio il suo posto era in panchina, ma da quando il Maestro Tabarez l’ha mandato in campo non è più uscito ed è diventato una delle chiavi del successo della Celeste. Ecco allora quel pensiero che ogni ora che passa si fa sempre più insistente, una coppa per l’Uruguay, per la gente,ma anche per Alvaro e la Lazio. Tornare a Roma da campione… Sì perché Alvaro Gonzalez la Lazio non l’ha mai messa da parte, nemmeno in questo mese fatto di trasferte, allenamenti, partite, sofferenze, gol e vittorie.«Devo ringraziare la Lazio se posso vivere questo sogno»ha gridato con tutto il fiato che gli era rimasto dopo aver battuto il Perù ed aver raggiunto la finale.
VOGLIA DI COPPA –Adesso che la Coppa è così vicina ‘ el Tata’, un soprannome comune in Sudamerica, c’è l’ha anche Martino, ct del Paraguay (il saggio, letteralmentesignifica padre, viene dato per rispetto) non vede l’ora di entrare in campo per trasformare in realtà il sogno.«Abbiamo una voglia incredibile di chiudere con una incoronazionecosì ha cominciato a parlare della partita di domani –ma sarà una finale durissima per il rivale che dovremo affrontare, però siamo fiduciosi, se faremo le cose bene e lasceremo tutto sul campo ci porteremo la Coppa in Uruguay ».Gonzalez non si lascia incantare dal fatto che il Paraguay finora non ha mai vinto, accusato anzi di essere solo fortunato e di non meritare l’ultimo atto.«Ma non ha nemmeno perso
– ecco la risposta del laziale –ha giocato contro nazionali forti, due volte con il Brasile, che era candidato alla vittoria finale e se sono rimasti imbattuti un motivo c’è».
LA STORIA –Per Gonzalez e i suoi compagni una vittoria domani con il Paraguay vorrebbe dire entrare nel paradiso del calcio uruguaiano.
«Questa nazionale- ha concluso –ha un grande passato, ha vinto quattordici volte la Coppa America e per noi sarebbe bellissimo poter far parte della storia con il quindicesimo trionfo».
SANZIONI? NADA… –Anche gli uruguaiani se la sono presa con la Conmebol. Si aspettavano qualche squalifica in campo paraguaiano, almeno quella di Ortigoza, che si è messo a fare a pugni con Fedor, invece … nada, niente, solo l’esclusione, per Paraguay e Venezuela dal trofeo Fair Play e una multa di 10.000 dollari. Squalificati, ma solo perché espulsi, Santana, il ct Martino (due turni) e il suo vice Pautasso. In panchina, nella finale con l’Uruguay, ci sarà il terzo allenatore…
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere dello Sport
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