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CdS – Cavani, Hamsik e Lavezzi in campo: stavolta i tre «tenori» deludono

Mezz’ora di Napoli non basta

Una bella Fiorentina per un tempo e mezzo, poi l’assalto finale degli azzurri, ma è inutile

 

La Fiorentina blocca il Na­poli usando le stesse armi di Mazzar­ri: squadra compatta in fase difensi­va e sfruttamento degli spazi. Cerci è andato a nozze, soprattutto nel primo tempo (inevitabile il calo nella ripre­sa). Un po’ per l’ottima sistemazione dei viola e un po’ per l’incombenza dell’appuntamento di Champions che potrebbe rivelarsi decisivo (an­che il Villareal ieri ha pareggiato a Bilbao), i ragazzi di Mazzarri hanno faticato ad accendersi. Sono stati tra­diti, in particolare, dai «tre tenori»: Cavani, Lavezzi e Hamsik (che ha cambiato continuamente posizione per arretrare a centrocampo quando sul terreno di gioco si sono ritrovati Lavezzi, Cavani e Pandev contempo­raneamente) non hanno trovato il guizzo, soprattutto hanno sbagliato molto in fase di rifinitura venendo continuamente raddoppiati quando provavano a creare superioritò nu­merica saltando l’uomo. Mihajlovic ha presentato per la prima volta dal­l’inizio Behrami a centrocampo da­vanti alla difesa, con compiti molto simili a quelli che svolge attualmen­te De Rossi nella Roma ma con una vocazione ancor più difensiva. Una delle mosse vincenti: in una trequar­ti così affollata, i «tenori» napoletani si sono perduti come in un labirinto e non sono riusciti a trovare la via di uscita cioè la strada che porta al gol. Ci ha messo del suo anche il signor Valeri da Roma non vedendo un toc­co di mano in area di Pasqual (cross di Zuniga) apparso a tutti chiarissi­mo, anche ad alcune decine di metri di distanza. Ma questo, alla fine, è so­lo un dettaglio: nel bilancio comples­sivo, la Fiorentina ha ottenuto un giu­sto premio alla sua attenta prestazio­ne.

BLOCCATI –Mazzarri ha veramente trovato pane per i suoi denti perché Mihajlovic da un punto di vista tatti­co se l’è giocata nel migliore dei mo­di, sapendo perfettamente che il Na­poli soffre quando non trova spazi. E il tecnico viola gli spazi li ha chiusi tutti con la conseguenza che Hamsik per tutto il primo tempo non ha tro­vato corridoi per i suoi inserimenti mentre Cavani solo in un caso è sta­to messo in moto pericolosamentequando Lavezzi, battendo in fretta una punizione, lo ha liberato nei pressi dell’area piccola (il diagonale dell’uruguaiano è finito di poco a la­to). La Fiorentina sulla carta si è pre­sentata con un 4-3-3. In realtà era un 4-1-4-1 con Jovetic avanzato a non far rimpiangere Gilardino e Cerci ca­ricato come una molla sulla destra a maramaldeggiare in velocità (signifi­cativa una sua azione personale al 31′ con quattro napoletani che sono riu­sciti solo avventurosamente ad allon­tanare la palla al limite dell’area do­ve Montolivo la colpiva piuttosto vio­lentemente). Per proteggere le spal­le di Cerci, Mihajlovic ha tenuto bloccato Cassani. Invece per evitare gli inserimenti centrali, Behrami fa­ceva praticamente da terzo centrale tra Gamberini e Natali. Complicato per i tre attaccanti del Napoli trova­re la posizione con Hamsik che a un certo punto si è abbassato central­mente e Lavezzi che si è spostato a si­nistra ma la situazione non è cambia­ta. A complicare il quadro, poi, una certa imprecisione, soprattutto dei centrocampisti e in particolare di In­ler. Le posizioni si sono invertite con la Fiorentina che faceva il Napoli tro­vando gli spazi (ma l’occasione mi­gliore nel primo tempo è venuta da una palla inattiva: una punizione di Vargas con Natali che anticipava di testa Cannavaro costringendo De Sanctis a una provvidenziale respin­ta).

GENEROSI –Mazzarri non è riuscito a trovare la chiave giusta per aprire i portoni fortificati della Fiorentina. Ci ha provato ma con scarsissimi risul­tati. Ha buttato in campo, nella ripre­sa, Pandev e risistemato la difesa a quattro con l’arretramento di Zuni­ga, lo spostamento sulla corsia di si­nistra di Aronica, l’abbassamento dietro la punta centrale di Hamsik (che dall’inizio del secondo tempo ha provato a cercare fortuna in quella posizione in maniera più continua ri­spetto al primo tempo). Ma alla resa dei conti all’attivo della fase offensi­va napoletana resta solo un gran tiro di Inler con risposta inappuntabile di Boruc. Nella squadra di Mazzarri non ha fatto difetto la generosità ma la lucidità. Lucidità che non è manca­ta alla Fiorentina. Ora il Villareal: per il Napoli sarà un’altra storia.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

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