In meno di una settimana è guarito dalla distorsione alla caviglia, è andato in campo ed ha anche realizzato uno dei quattro gol con cui l’Uruguay si è sbarazzato della Bolivia. Edinson Cavani non smette di stupire. Va a bersaglio in campionato (tripletta al Milan), in Champions (gol al Manchester ed al Villarreal) e con la maglia della Celeste.
In un mese, l’attaccante di Salto ha già centrato la porta cinque volte in sei gare giocate dal primo minuto: tre in campionato (con il Chievo era subentrato), due in Champions, una con la maglia della nazionale. Una media da cecchino implacabile. Il Matador non ha perso la vena. Anzi il fiuto è rimasto quello di prima, meglio di prima, scongiurando così qualche perplessità iniziale di De Laurentiis ( «Bisogna vedere se Cavani si ripeterà» , diceva il presidente). Il Matador si è ripetuto, eccome.
Contro la Bolivia ha sfoderato un’altra delle sue specialità, peraltro già apprezzata con la maglia del Napoli: la deviazione acrobatica a spiazzare il portiere avversario. Ed ora la prossima: martedì notte in casa del Paraguay. Ormai Oscar Tabarez non riesce più a farne a meno. L’altra sera l’ha schierato al fianco di Suarez e Forlan in un attacco a tre che promette scintille. Cavani ha agito da centrale e da esterno, da prima e da seconda punta creando una giostra che ha disorientato non poco i difensori boliviani. In pratica, come nel Napoli.
«Siamo stati nettamente superiori anche grazie all’ottimo lavoro svolto dai nostri attaccanti» ,
ha commentato il ct della Celeste.
ALLARME RIENTRATO – Le preoccupazioni del Napoli sono svanite in un baleno. Cavani è sceso in campo dopo aver effettuato un provino prima della partita. E dopo che il medico sociale della nazionale aveva dato l’ok a Tabarez. Nessun fastidio alla caviglia interessata dalla distorsione accusata dopo la sfida con il Villarreal. Tanta la voglia di indossare quella maglia che durante la Coppa America per infortunio Cavani non aveva potuto onorare come avrebbe voluto. Sarebbe stato impossibile fermarlo. E nonostante le raccomandazioni del Napoli, il bomber ha rassicurato Tabarez alla vigilia della prima gara valida per le qualificazioni al mondiale in Brasile:
«Sto bene, se lei ritiene, posso giocare» .
Sensazione confermata poi a fine gara dal calciatore ai microfoni di radio e tv di Montevideo:
«Lo staff medico ha fatto uno splendido lavoro e lo ringrazio sentitamente. Con la Bolivia siamo scesi in campo con la mentalità vincente. Sapevamo che era difficile, ma che potevamo vincere se fossimo restati uniti e concentrati. Così è avvenuto. Sono molto felice e ringrazio i medici che erano convinti che avrei potuto reggere bene»
. E’ rimasto in campo più di un’ora (70′). E tra allenamenti e partita ha trovato volentieri il tempo per un’azione buona: essere testimonial della donazione del sangue nel suo paese.
PRONTO PER IL PARAGUAY – Il Matador ora scalpita. Vorrebbe tornare in campo anche mercoledì:
«Sono disponibile anche per la prossima partita, poi dipende dall’allenatore se vorrà impiegarmi o meno» .
Con la Bolivia, Tabarez ha sperimentato un tridente capace di scardinare qualunque difesa. Cavani-Suarez e Forlan costituiscono un trio d’attacco micidiale. Specie se gode della protezione del resto della squadra. Chissà, però, se anche ad Asuncion, l’Uruguay adotterà lo stesso atteggiamento tattico. Intanto a fine gara, il Matador ha ricevuto i complimenti del compagno della Nazionale e del Napoli, Walter Gargano. Il Mota ha assistito alla partita dalla panchina e poi ha esternato la sua gioia su twitter:
«Grazie anche ad un gol di Cavani, il primo passo verso la qualificazione diretta è stato compiuto. Ora sotto con il Paraguay» .
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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