Natale in famiglia come vuole anche la tradizione brasiliana, certo, ma senza rinunciare a un tuffo in mare. Con il caldo che di questi tempi fa laggiù in Brasile, infatti, Antonio Careca spende felicemente questi giorni di festa tra la casa e la spiaggia che è a due passi. Ma senza mai perdere di vista il suo divertimento che è anche il suo lavoro: il calcio, appunto. Soprattutto ora che, pur senza trascurare il “Careca Esporte e Lazer”, il Centro sportivo tra il verde e le palme di Campinas dove alleva giovani promesse del pallone, si sta dedicando alla tv. Ai commenti sportivi in televisione. Una nuova esperienza che l’appassiona molto. Sua, infatti, la voce tecnica che per un importante canale brasiliano accompagna in diretta le partite italiane più importanti. E’ lui il brasiliano esperto del nostro campionato. Ecco perché l’indimenticabile “Carè Carè Carè tira la bomba tira la bomba” dei grandi successi azzurri, il protagonista di quella Ma.Gi.Ca. che è stato il più straordinario e vincente tridente della storia azzurra, sa tutto anche di quel che accade qui da noi. Con un occhio particolare al suo vecchio Napoli, è ovvio.
E allora, che cosa pensa di Edu Vargas, l’ultimo acquisto di Aurelio De Laurentiis?
«Conosco bene, questo giovanotto. E’ un talento. Un attaccante di gran movimento, proprio come piacciono a Mazzarri».
Già, ma al posto di chi giocherà?
«Sento dire che dovrebbe andare in panchina, aspettare e magari essere il vice di Cavani e di Lavezzi. Macchè. Se si ingaggia uno come Vargas, se, come ha fatto il Napoli, si investono risorse anche importanti per averlo, beh, è logico che lo si veda in campo».
Sta pensando a un tridente Vargas-Cavani-Lavezzi?
«Non capisco perché non dovrebbero o non potrebbero giocare assieme tutti e tre? Io li vedrei bene. Mazzarri saprebbe sicuramente assegnare ad ognuno di loro il ruolo, il compito e la zona di campo giusti».
Con Vargas il Napoli che cosa aggiunge a quanto già non abbia?
«Aggiunge un po’ di gol. E non mi sembra poco per una squadra che su questo fronte dipende molto o troppo da Cavani. Non s’è forse detto sempre che se non segna Cavani per la squadra sono dolori? Ebbene, portando a casa Vargas, il Napoli porta a casa uno che i gol li sa sicuramente fare».
Grazie ad Edu Vargas il Cile può proporsi come nuova frontiera di talenti del pallone?
«Non lo credo proprio. Di talenti come lui il calcio cileno ne propone solo di tanto in tanto. Ora c’è Vargas e il Napoli ha bruciato tutti sul tempo per averlo, ma probabilmente il prossimo talento cileno lo vedremo tra dieci anni. No, in Sudamerica le fabbriche di campioni veri restano il Brasile, l’Argentina e da un po’ anche l’Uruguay».
Vargas e Neymar. Chi la spunterà per il Pallone d’Oro sudamericano?
«Il cileno è in piena corsa anche per questo trofeo, ma penso che alla fine vincerà Neymar. Perché è più giovane. Perché ha segnato più gol. Perché colpisce di più la fantasia degli appassionati del pallone. Sia chiaro, Vargas è un gran bel calciatore, un’ala che fa gol, ma Neymar è un fenomeno del calcio. Anche se, paradossalmente, in questo momento forse è il cileno il più pronto per l’Europa e soprattutto per l’Italia: ha due anni in più, ma soprattutto gioca un calcio fatto di velocità, cambio di passo e tiro che nel calcio italiano non abbonda».
Anche Neymar è in partenza per l’Europa?
«Qualche tempo fa lo davano vicinissimo al Real Madrid. Ora, invece, c’è chi dice che ormai con il Barcellona l’accordo sia vicino. Io credo, invece, che non ci sia ancora nulla di deciso. Intanto, perché Neymar, che non ha ancora vent’anni, vorrebbe restare al Santos sino ai Mondiali del 2014. Poi, perché qui a casa sua già guadagna tanto. Ma veramente tanto».
Tanto quanto?
«Neymar guadagna tre milioni di reales al mese. Al cambio di oggi: più o meno, un milione e 250mila euro».
Al mese?
«Al mese. Che in una stagione fanno più o meno quindici milioni di euro. Per averlo, il Barcellona quanto dovrebbe assicurargli?».
C’è un brasiliano, bravo, ma a più a buon mercato, che potrebbe consigliare?
«In Brasile ce ne sono tanti di buoni giocatori. Uno di questi al Napoli l’ho suggerito tempo fa: Leandro Damiao, il ventiduenne centravanti dell’Internacional di Porto Alegre. Bravissimo. Anche lui fa parte della nuova generazione di talenti».
Però non se n’è fatto niente.
«Il Napoli si disse interessato. Poi, mannaggia ‘o manicomio, ha preferito Vargas. Ma va bene anche così; comunque sia, ha fatto un eccellente acquisto. Mentre per quel che mi riguarda, sperando di poter essere ancora utile al mio vecchio Napoli, continuerò a segnalargli i buoni giocatori brasiliani».
Visto in tv, come le sembra il Napoli?
«Non me l’aspettavo così forte, così autorevole in Europa, in Champions League. E’ stato una graditissima sorpresa».
E ora dove può arrivare?
«Se può superare anche gli ottavi? Sicuro. Il Chelsea è una squadra in difficoltà. Il Napoli può batterlo e arrivare ai quarti. Poi chissà. Certo, se dopo aver preso Vargas prendesse anche un centrocampista creativo di grande qualità e un altro forte difensore?».
Se facesse tutto questo?
«Allora si avvererebbe il mio sogno per il 2012: il Napoli in semifinale, tra le prime quattro squadre d’Europa e poi terzo in campionato per ricominciare tutto daccapo nella prossima stagione».
Napoli in semifinale di Champions? E assieme a quali squadre?
«Mi piacerebbe un doppio scontro Spagna-Italia: Barcellona e Real contro il Napoli e una delle due milanesi. Non sarebbe divertente?».
Divertente? Sarebbe entusiasmante. Per il campionato, invece, il sogno-traguardo di Careca è il terzo posto?
«Sì. E non tanto per il ritardo del Napoli dal Milan e dalla Juve, bensì per le caratteristiche e il passo che stanno tenendo queste squadre. La Juve, dove Conte sta lavorando bene, mi dà l’impressione d’essere pratica, forte, solida, già strutturata per vincere; il Milan, invece, ha qualità, fantasia e abitudine al successo. Penso che per lo scudetto se la vedranno loro due. Per il terzo posto, invece, il recupero del Napoli è possibile. E per noi napoletani anche auspicabile, no?».
A Napoli quando tornerà?
«In verità non ho in programma viaggi nei prossimi mesi. Ma ricordo le bellissime primavere di Napoli e mi piacerebbe tornare a metà o a fine aprile».
Quando si giocheranno le semifinali della Champions?
«Appunto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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