Chiuse le faticose e spesso infruttuose trattative di mercato e archiviate non senza sorprese le prime due giornate di campionato, la nuova Serie B si guarda dentro aspettando il prossimo turno domenicale che le riconsegnerà ancora tutta la scena in assenza (questa volta già programmata) della Serie A.
BILANCI – Intanto, il bilancio dell’interminabile sessione estiva milanese parla di club protagonisti, soprattutto a far quadrare i conti (Ascoli, Brescia e Bari su tutti) o a puntare con decisione sui giovani (Pescara, Modena, Gubbio, Reggina). Non sono mancate, ovviamente, le società che hanno investito per tornare subito grandi. La Sampdoria, per esempio, non è andata per il sottile, piazzando in prossimità del gong finale il colpo a sorpresa, forse il più clamoroso di tutto il mercato estivo. Pasquale Foggia che torna in cadetteria dopo i contraddittori trascorsi laziali degli ultimi anni, è una notizia da leccarsi i baffi per i tifosi blucerchiati che si aspettavano Simone Rizzato, blindato invece dal presidente Foti sullo Stretto.
AFFARE BOGLIACINO – Ha fatto rumore, anche, il trasferimento di Mariano Bogliacino dal Napoli al Bari quando l’accordo con il Chievo era praticamente già riscritto a coronamento di un mercato esemplare condotto dal direttore sportivo biancorosso Guido Angelozzi, capace di trasferire calciatori incassando oltre 15 milioni di euro e di rifondare una squadra ripiombata in B tra mille difficoltà economiche. In questo senso, applausi anche al Brescia: il nuovo ds Andrea Iaconi ha ridotto il monte ingaggi da oltre 23 a circa 6 milioni di euro. Difficile fare di più in un mercato asfittico e squattrinato. E vendere, quando di soldi in giro ce ne sono pochi, diventa davvero un’impresa ciclopica.
LARGO AI GIOVANI – Detto di Daniele Cacia che passa dal Lecce al Padova con Davide Succi o di Tavano che cerca la seconda giovinezza a Empoli, sottolineati i colpi del Torino e, soprattutto le mancate cessioni, quello che si è chiuso a Milano è stato davvero il mercato dei giovani. Qualche nome? Diego Polenta, il talento uruguaiano strappato dal Bari alla Reggina e che il Genoa ha preferito mandare in Puglia a giocare anziché al Barcellona (rifiutata un’offerta di 7 milioni di euro!). Ma anche i tanti scuola Roma, come Alessandro Crescenzi accasatosi al Bari e Marco D’Alessandro sfilato dal Verona al Livorno di Novellino. Oppure lo juventino Ciro Immobile e il napoletano Lorenzo Insigne che, grazie al metodo Zeman, sono destinati a crescere anche in Serie B dopo la precedente esperienza al Foggia dello scorso torneo di Prima divisione sempre col boemo in panchina nel tentativo di rifondare Zemanlandia.
RITORNO AL PASSATO Cercheranno gloria in B anche alcuni volti noti della massima serie. Non solo Pasquale Foggia e Mariano Bogliacino. Da Sasa Bjelanovic sistematosi al Verona a Simone Missiroli e Fabio Ceravolo tornati alla Reggina, da Giuseppe Vives e Stefano Guberti approdati al Torino sino a Buscé che ha scelto Empoli. Ha detto no alla Juve Stabia, invece, Matteo Ardemagni e nemmeno lui sa cosa si è perso. Andrà in tribuna a Bergamo sino a gennaio. Ha messo da parte rancori e denunce, invece, Martino Denilson Gabionetta che si imbarcherà in Brasile su un aereo per tornare a Crotone dopo aver tradito i pitagorici per il Toro di Lerda un anno fa. Nel calcio mai dire mai.
ESPERIENZA E GIOVENTU’ – In ogni caso, esperienza e gioventù, sembra la formula magica per arrivare sino in fondo a un campionato come al solito avvincente ed estenuante, ricco di incognite e di passione. Andiamo a vedere come finirà.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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