L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha scritto su Napoli-Barcellona:
“Napoli-Barça è niente: è una serie di mail inviate al Console, Antonella Di Pappa, è nelle telefonate che si sono incrociate con l’Uefa. Ma è a diciotto giorni dal calcio di inizio di una partita che dà un senso alla stagione, e con un orizzonte nel quale è impossibile infilare la testa e azzardare previsioni, la certezza, se i numeri dovessero allarmare, è in quella alternativa che il vice-pres. dell’Uefa Michele Uva ha appena ricordato ‘Per ora, il Napoli va a giocare a Barcellona, a meno che nel frattempo non dovessero arrivare norme che lo vietino. Ci auguriamo che ciò non accada e che le partite si possano disputare nelle sedi di competenza. Ovviamente, esistono già soluzioni di backup’. Il Camp Nou è lì, maestoso e fascinoso, ma l’Uefa s’è portata avanti con il lavoro, temendo il Covid e possibili suoi rigurgiti impetuosi: Lisbona è la sede della final eight e con i due stadi (il Da Luz e l’Alvalade), potrebbe diventare -con l’Estadio do Dragao di Oporto e l’Henrique di Guimaraes- una destinazione per fronteggiare una nuova eventuale emergenza. Decide il virus, chiaramente“.
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