“Il destino di Gasperini, allenatore inadeguato per una squadra inadeguata che i dirigenti -Branca in testa – hanno sfaldato, cambiandola senza una logica, senza una prospettiva.
Due partite, due momenti storici. Il Napoli torna in Coppa dei Campioni ventuno anni dopo e brinda a questo appuntamento con un incontro indimenticabile; l’Inter perde il terzo incontro consecutivo dopo la Supercoppa con il Milan e il debutto in campionato con il Palermo e stabilisce un record secolare ( da novant’anni i nerazzurri non cadevano nelle prime due gare stagionali, qui si è andati oltre). Altri capitoli di storia potranno essere scritti d’ora in avanti.
Dicevamo del Napoli. Per capire la grandezza dell’impresa, basta leggere uno per uno i nomi degli avversari: solo campioni, panchina inclusa. Quindi partenza da assediati, e d’altra parte in quello stadio è normale ( il City ha segnato quindici gol nelle prime quattro giornate della Premier); resistenza per tutto il primo tempo, con il gioiello della traversa di Lavezzi ( pareggiata da Yaya Toure); ripresa gigantesca, nobilitata prima dal tiro di Hamsik ribattuto sulla linea da Kompany e poi dal gol di Cavani, salvo incassare in seguito un’altra traversa ( Aguero) e il pareggio ( Kolarov). Una prestazione fantastica per applicazione tattica, coraggio, facilità nel ribaltare l’azione, capacità di adattarsi al clima europeo nonostante l’inesperienza internazionale di tanti elementi. Messo tutto assieme, si ha la sensazione che questa squadra possa lottare per la qualificazione fino alla fine in quello che il grande Alex Ferguson, ospite nella redazione del Corriere dello Sport- Stadio qualche giorno fa, ha definito « il girone della morte » . Sì, Napoli può essere orgogliosa del Napoli.
Se ci fosse un motivo per scherzare, potremmo lanciarci in un paio di battute facili e banali: l’Inter ha perso la trebisonda, visto che il Trabzonspor è appunto la squadra di Trebisonda, oppure mamma li turchi, pensando a come hanno imperversato a San Siro i rivali dei nerazzurri nella notte nera di ieri. Ma questa Inter non ha proprio niente di cui ridere. Anzi, trasmette una disarmante tristezza, perché c’è modo e modo per perdere e quello scelto dalla squadra ( squadra?) di Gasperini è stato il peggiore: niente gioco, niente anima, niente di niente. Anche pochi giocatori, per dire la verità, perché tra infortuni e cessioni questo gruppo ha perso moltissimo in qualità e gli effetti si vedono. Sottolineati gli errori di Gasperini, incapace in un’estate intera di dare ai nerazzurri un’identità tattica, stupisce che nessun dirigente e uomo di mercato risponda di tante scelte clamorosamente sbagliate. Rinforzi inadeguati, partenze sottovalutate, scelta sbagliata dell’allenatore, fino al pasticciaccio brutto che ha portato all’acquisto di Forlan senza che nessuno sapesse della sua indisponibilità in Champions per motivi regolamentari. Chi è il responsabile di tutto questo? Chi paga? Per ora, i tifosi dell’Inter. E Moratti, che stavolta ha forse dato troppo credito a certi suoi collaboratori”.
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