Sarri non è entrato nel merito del mercato, anzi. Ha sempre sostenuto che non era suo compito indicare questo o quel giocatore. Gli stessi suoi ex Valdifiori e Hysaj sono scelte che non si attribuisce. Un’unica richiesta, Riccardo Saponara. Giocatore che non è arrivato e che lui si è affrettato a definire un fuoriclasse. L’alibi del mercato mancato, dunque, non può assolverlo. Prima di diventare l’allenatore del Napoli aveva apprezzato, ad esempio, i difensori della rosa azzurra. Gli stessi, più o meno, che domenica avevano sbagliano in maniera piuttosto elementare il primo dei suoi dettami tattici: il fuorigioco. Lasciando a Saponara tutto il corridoio libero per realizzare un gol dopo appena tre minuti. Disse, Sarri: «Sono buoni difensori, sbagliano i movimenti». All’epoca li aveva studiati in tv. Sarri è indiscutibilmente un maestro di calcio, sa di esserlo. E forse immaginava che i meccanismi sarebbero stati compresi dai suoi nuovi giocatori più agevolmente. Ha corso un rischio accettando un anno di contratto in una piazza alla quale non si può mai dire: aspettiamo tre anni.
fonte:corriere del mezzogiorno
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