L’edizione odierna del “Corriere del Mezzogiorno” si sofferma sulla prestazione in chiaroscuro sfornata da Manolo Gabbiadini ieri in Napoli-Roma, soffermandosi sulla sostituzione che ha dovuto subire proprio quest’ultimo per lasciare spazio a Mertens.
“Un cambio forse poco aziendalista – per l’attaccante la classica botta finale – ma indispensabile dal punto di vista dell’allenatore che ha guardato l’orologio e si è accorto di avere ancora trenta minuti a disposizione per raddrizzare la partita. Col senno del poi, l’avvicendamento ha fatto solo male all’unico attaccante puro che in questo momento ha il Napoli. Sarebbe riduttivo, in ogni caso, dire che la sconfitta è maturata perchè manca un centravanti che sia all’altezza. La squadra ha però smarrito quell’identità precisa che Sarri aveva sapientemente costruito, ha interrotto quel percorso di crescita costante e continua, ha rotto gli automatismi di un gioco che è tanto più bello ed efficace se giocato a ritmi molto alti”.
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