Il Corriere del Mezzogiorno scrive su Maurizio Sarri: “Sarri dice che il Napoli tra tre anni potrà diventare come l’Empoli. Ma come? Due Coppa Italia, una Supercoppa, gli ultimi sei anni stabilmente in Europa, non significano niente? Come può un allenatore che per la prima volta arriva in una grande piazza e che solo l’anno scorso ha disputato la serie A con l’Empoli, ignorare la storia recente del Napoli – quella passata di Maradona la lasciamo correre – dimensionando tutto al suo ex gioiellino di provincia? E poi (detto da lui) Saponara sarà pure un fuoriclasse, ma il Napoli ha Higuain, Reina, Insigne, Mertens e Callejon. Una cassaforte piena di gioielli. Mica la Juve che ha perso Draxler, lo ha poi «rimpianto» definendolo un fuoriclasse? E nel caso del centrocampista tedesco, campione del mondo nel 2014, l’aggettivo poteva anche starci. Andiamo oltre la comunicazione sbagliata (volutamente istintiva) di un allenatore che non ha alcuna voglia di adeguarsi nei toni, nelle parole e anche nel dress code al calcio moderno. Tra le pieghe di una conferenza stampa così effervescente Sarri è stato furbo. Ha dato tempo tre anni al suo progetto (a proposito del paragone con l’Empoli) con un anno solo di contratto in tasca. E ha aggiunto che chi lo ha preso (De Laurentiis) sa che con lui si lavora in questo modo. Si è spinto in avanti, così da evitare di restare, semmai, con il cerino tra le mani”
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