Il Napoli con Gattuso (a Capri fino a domani) ha ritrovato l’educazione al palleggio, al dominio della partita. Gli azzurri hanno espresso la percentuale più alta di possesso palla di tutta la serie A, hanno prodotto più azioni di tutti, soltanto la Juventus ha fatto muovere il pallone ad una rapidità maggiore. Il tecnico porta a casa questi dati ma con Giuntoli e il suo staff guarda a ciò che non va. Il Napoli ha segnato soltanto 79 gol stagionali, non accadeva dall’annata 2010-11. Per questo secondo l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno il Napoli vuole trasformare il suo attacco, aggiungendo più velocità, maggiore incisività nelle ripartenze e freschezza nella capacità di saltare l’uomo (Napoli ottavo con 23 dribbling a partita in media) e con uno più spiccato killer instinct sotto porta: “La priorità del mercato, infatti, era il centravanti e il Napoli ha ufficializzato Osimhen con un investimento importante. Per Gattuso non è finita, l’obiettivo è trasformare il volto del reparto offensivo, lavorando anche sull’alternativa tattica del 4-2-3-1 ammirato nel secondo tempo di Barcellona. Insigne è il capitano, il regista offensivo, un punto di riferimento per lo sviluppo del gioco, Mertens fa la differenza ed è una certezza. Callejon ha salutato, il Napoli così abbandona una prassi consolidata nell’attacco alla porta avversaria: sviluppo di gioco a sinistra e taglio sul secondo palo da destra. Gattuso vuole entrambi gli esterni offensivi che vengono dentro al campo.”
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