L’impatto fu positivo. «Un ragazzo orgoglioso», questo l’aspetto che maggiormente colpì il tecnico del Napoli. Orgoglioso di indossare (finalmente) la maglia della sua squadra del cuore. «Orgoglioso di confrontarsi con compagni più autoroveli, più abituati a certi palcoscenici. Conobbi meglio un ragazzo umile, ma con tanta voglia di mettersi a disposizione ed imparare». Insomma, con l’atteggiamento giusto di chi pur consapevole delle proprie potenzialità, sa di essere quasi un «privilegiato». Sa di giocarsela con attaccanti di livello europeo, dai quali, per ora, deve soltanto imparare. Il discorsetto arrivò un giorno di metà luglio, quando Insigne aveva già visto l’atteggiamento in campo del suo «nuovo» allenatore, quando aveva già ascoltato i dogmi ribaditi a tutta la squadra. Mazzarri esordì: «Qui a Napoli ci sono tantissime attese, l’asticella viene alzata sempre di più. E’ una piazza che ti dà il massimo in termini di affetto e sostegno, ma poi vuole i risultati. Bisogna mantenersi con i piedi ben saldi in terra. Devi ancora dimostrare di essere all’altezza di questa categoria.Tutto dipenderà dalla tua bravura».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
G.D.S.
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