L’edizione odierna del “Corriere del Mezzogiorno” approfondisce la vicenda inerente la cessione di Gonzalo Higuain alla Juventus offrendo diversi spunti di riflessioni in merito alle promesse mai mantenute della dirigenza azzurra durante questi anni:
“Higuain se ne va, sfruttando il diritto di rescissione sentenziato dalla clausola, dopo tre anni in cui più volte ha fatto pesare l’ineguatezza del progetto Napoli, dall’alto dei settantuno reti in centoquattro partite. Come lui, prima di lui, Cavani, Lavezzi, Benitez, avevano lasciato Castelvolturno consapevoli che gli investimenti della società non sarebbero stati sufficienti a vincere il titolo in Italia nè tantomeno una competizione europea. Persino Sarri, consacratosi come grande allenatore alla guida del Napoli e subito legatosi alla città e alla squadra, ha meditato a lungo di andar via, dopo la grande delusione di gennaio, quando aveva chiesto al presidente De Laurentiis tre acquisti esponendosi personalmente riguardo le possibilità di vincere così lo scudetto, e ricevendo in compenso due giocatori non richiesti e probabilmente inadatti alla sua idea di fare calcio, tanto da non venire impiegati nemmeno un minuto in cinque lunghi mesi”
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