Dopo l’esordio domenica scorsa con la Juventus, il marchio napoletano Alcott ha formalizzato la partnership con l’Udinese di cui da stasera, con il Napoli, sarà ufficialmente il nuovo co-sponsor di maglia. Un accordo commerciale legittimo e soprattutto indiscutibile, senza alcuna rivendicazione di campanilismo inutile. Discutibile, invece, l’uscita di Salvatore Colella, ceo del gruppo Capri srl, licenziatario dei marchi Alcott e Gutteridge, che ha scelto l’Udinese per avviare la sua prima sponsorizzazione nel mondo del calcio. Napoletano doc con attività di successo avviate proprio a Napoli e qualche volta, in passato, frequentatore anche del San Paolo, ha detto: «Speriamo di festeggiare con una vittoria con il Napoli».
E’ evidente che le fortune economiche del marchio napoletano, ora, dipendono anche dai risultati dell’Udinese, ma Colella avrebbe anche potuto evitare di porsi subito e così palesemente contro quella che fino a qualche tempo fa era la squadra per cui faceva il tifo. Le ragioni del cuore spesso non vanno a braccetto con quelle economiche, ma lo scivolone andava evitato. Per motivi di opportunità, di serietà e di sobrietà. E anche per non sconfessare così platealmente le proprie origini. «Che vinca il migliore», avrebbe reso maggiore merito anche al nuovo accordo commerciale.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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