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Cazzola: «Sarebbe bellissimo sfidare la mia ex squadra in A»

Il centrocampista delle "Vespe", ex viola si racconta in una breve intervista

«Sono onesto, fin dal giorno della mia partenza ho cercato di immaginare cosa proverò, un domani, a giocare da avversario al Menti. Sarebbe bellissimo vedere la Juve Stabia nella massima serie». Da Castellammare a Bergamo, Riccardo Cazzola ha pian piano trovato il suo spazio nell’Atalanta, ma continua a seguire, a distanza, le vicende della sua ex squadra.
Juve Stabia quarta in classifica, anche senza i ventuno gol di Sau e senza la grinta di Cazzola: se l’aspettava?
«Onestamente speravo in un buon campionato, ma i ragazzi stanno andando oltre ogni più rosea aspettativa. Seguo sempre la Juve Stabia, con affetto, e non nascondo che con qualche ex compagno mi sento ancora. Lì ho lasciato bellissimi ricordi, sono felicissimo dell’attuale classifica. Ma per ora sposo la linea della società, e dico a tutti di restare con i piedi incollati a terra. Aspettiamo ancora qualche mese prima di sognare».
Castellammare è stata una tappa fondamentale per la crescita del calciatore e dell’uomo Cazzola
«Sicuramente. Ho tanti bei ricordi e il fatto che ancora oggi, anche sui social network, tanti tifosi continuano a seguirmi, a spronarmi, è un grandissimo motivo di orgoglio. Vuol dire che prima di tutto hanno apprezzato un ragazzo serio e corretto che si è legato alla loro terra. So che seguono l’Atalanta per vedermi giocare, li sento sempre vicini».
Cazzola e Sau in serie A, prima di loro D’Ambrosio, la Juve Stabia è da anni ormai lo step finale prima del grande salto per molti calciatori…
«A Castellammare ci sono ancora tanti ragazzi, come ad esempio Mbakogu, Scognamiglio, Baldanzeddu, e altri, che possono sicuramente ambire a giocare in serie A. La società ha dimostrato in questi anni di poter fare cose egregie nonostante un bacino meno numeroso di altre realtà di serie B».
A proposito di Mbakogu, qualche settimana fa lo si accostava al Torino…
«Jerry ha delle qualità importanti, ma deve ancora maturare sotto il profilo tecnico e umano, magari arrivare troppo presto in un palcoscenico come la serie A potrebbe bruciarlo. Onestamente gli dico di avere pazienza, la sua grande occasione non tarderà ad arrivare».
Mercoledì prossimo la sfida di coppa Italia con la Fiorentina di Jovetic e Toni, che consiglio darebbe a Braglia e ai suoi ex compagni?
«Innanzitutto di portare al Franchi un paio di motorini perché lì ce ne sono due o tre che vanno a tremila all’ora. Scherzi a parte, sarà un bellissimo palcoscenico, che la squadra e la società hanno meritato, l’importante è giocarsela sereni, con la consapevolezza di non aver nulla da perdere».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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