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CAVANI VS HERNANDEZ – Amici, compagni di nazionale, domani rivali a Palermo

Azzurro, rosa e nero, con una spruzzata di celeste. Il Napoli formato campionato riparte dal Barbera dov’è atteso da un Palermo piuttosto rinnovato negli uomini e nelle idee, quelle che già da qualche mese sta inculcando alla compagine siciliana il nuovo tecnico Giuseppe Sannino, napoletano nativo di Ottaviano. Incroci di colori e di uomini chiave, soprattutto nei rispettivi reparti avanzati, dove si esibiranno i “celesti” Cavani ed Hernandez (non dovrebbe farcela Ilicic) coadiuvati dal quasi carneade (in campionato) Insigne, e dalla vecchia volpe Miccoli. Per ora, a bocce ancora ferme, Palermo batte Napoli 3 a 1. Il conteggio è però riferibile al solo dato cromatico, visto che nelle fila isolane figurano tre tesserati di nazionalità uruguaiana (Hernandez, Rios e Varela), mentre in azzurro adesso ne resta solo uno, il Matador, dopo la partenza del tamburino di Paysandù. E, nonostante ci sia un evidente divario in questo speciale confronto fra le due squadre, va altresì considerato che, mentre per gli azzurri Cavani è un ormai conclamato ed irrinunciabile punto di forza, per quanto riguarda Hernandez, siamo di fronte ad un attaccante in possesso di innegabili doti tecniche ed atletiche, che però è riuscito sinora ad esprimere solo una piccola parte del suo potenziale. Mentre il centrale Rios è una new-entry, ed il giovane esterno sinistro ha avuto poche opportunità nell’ultima stagione.

DEJA’ VU– Palermo-Napoli, andata e ritorno. Un film già visto in due stagioni di Matador in azzurro, dopo i tre anni e mezzo vissuti alla corte di Zamparini. Il Cavani in maglia “rosa” è solo un lontano parente di quello attuale ma, ad onor del vero va detto che, proprio nel periodo isolano il Botija (bambino esilino) diventò il Matador, oggi adatto ad ogni “corrida” , anche quelle internazionali. Anzi, Edinson, ora detto anche “due volte trentatré in due stagioni” , più s’eleva il coefficiente di difficoltà e più si esalta. Facendo irreparabili danni anche a difese di squadre di assoluto livello mondiale (vedi i tre gol al Manchester City e quello al Chelsea). Vuoi che omettesse dalle statistiche che lo riguardano la voce Palermo? Giammai. Nell’ultima stagione gol capolavoro l’otto gennaio, un destro a giro con tanto d’inchino da parte del
Si ritrovano faccia a faccia: il bilancio è in in parità, una vittoria a testa

pubblico di casa. Pace fatta in effetti, cancellando quel residuo di veleno derivante dallo straripamento del numero sette in maglia azzurra. E poi, nel ritorno di maggio, altro “presente” al San Paolo, giusto un anno dopo di quello lasciato al Barbera nel suo primo anno di Napoli. Ma, mentre nelle prime due occasioni gli azzurri la spuntarono, nell’aprile 2011 il gol del Matador servì a ben poco.

DIFFERENZE E SIMILITUDINI– Incroci fra Abel Mathías Hernández Platero ed Édinson Roberto Cavani Gómez: due. Bilancio pari. Poiché in Palermo Napoli del 2011, come già detto, prevalsero i rosaneri, mentre l’ultima sfida fra le due compagini è finita 2-0 per i partenopei (quando i due militavano nella stessa squadra Hernandez faceva panchina). Però si sono ritrovati a giocare per la stessa maglia giusto un mese fa (oltre che nella Copa America), alle Olimpiadi di Londra, in un’unica occasione, quando la Celeste dovette subire il Senegal prima dell’eliminazione da parte del Regno Unito. Il 22enne di Pando è una seconda punta mancina che, a differenza del Matador, ha avuto un ultimo scorcio di carriera costellato d’infortuni. E’ un pupillo del vulcanico presidente che, però, non è riuscito ad esplodere (solo 21 gol in 4 stagioni e mezza) pur avendo il soprannome di Joya (gioiello) ed ispirandosi al brasiliano Ronaldo. Più differenze che similitudini perciò (Hernandez gioca in maniera diversa, Edi fa anche da collante fra i reparti) e non solo nei numeri.
ANCORA CELESTE– Come detto, nel Palermo figurano anche Rios (Egidio Raúl Arévalo ) ed Ignacio Lores Varela. Il primo è un neo-acquisto di Perinetti, stessa città d’origine di Gargano (Paysandù), leggermente più alto e, come il neo-interista, tutto cuore e grinta. Titolare, al pari di Cavani, nei tre match dell’Olimpica di Londra, ed annunciato in mediana anche domani. Nato a Montevideo, Lores, cursore mancino, conta solo 7 presenze in prima squadra ed alcune in Primavera. Dopo un infortunio muscolare nell’aprile scorso, è tornato da poco ad allenarsi coi compagni.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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