Un sorriso per la stampa, please. «Sì, pronto, perché nella vita bisogna essere felici. Ma in campo non sono sempre così sorridente». Edinson Cavani ride e scherza. Allenta la tensione e si mette in posa davanti ai flash, alle telecamere e al pubblico milanese della prima edizione del Gran Galà del calcio Aic. Poi, però, torna spietato Matador in vista della notte di Coppa con l’Inter: «Il 2011 è stato un anno fantastico, ma ora non dobbiamo fermarci».
LE IMPRESE -E allora, abito da sera e forma smagliante per Edy e poi per Maggio, altro protagonista della serata di Milano. Tutti in prima fila, tutti pronti e orgogliosi di rappresentare il Napoli di ieri e quello di oggi. «Anno fantastico, è andato tutto bene sia con la maglia azzurra sia con la Nazionale uruguaiana: sono soddisfatto, ma ora bisogna continuare così. Voglio un 2012 ricco di soddisfazioni: spero di viverlo da protagonista». A partire dall’altro gran galà, quello di Coppa Italia in programma domani al San Paolo con l’Inter. Maggio è d’accordo: «La Champions probabilmente ci ha tolto un po’ di energia, ma siamo pronti a riprendere il cammino». Anche in campionato: «Il terzo posto? Sì, è possibile: dobbiamo crederci».
IL RITORNO -E allora, sotto a chi tocca. Sotto con i nerazzurri e con una partita fondamentale, delicata, da giocare come nella migliore delle tradizioni del Napoli bello di notte di coppa. Per l’occasione, torna lui. Il signor Pocho. L’uomo dei sogni dei napoletani e anche di Moratti: proprio di fronte all’Inter, la sua più assidua corteggiatrice, con la voglia matta di proseguire la marcia verso un trofeo e di cancellare la rabbia di un’eliminazione e di un rigore fallito in un’altra Coppa Italia. Esattamente un anno fa: 26 gennaio 2011, stadio San Paolo, lato curva B, lotteria maledetta e nerazzurri in semifinale.
LE IDEE -Lavezzi torna dal primo minuto, dicevamo, e con lui dentro gli altri, cosiddetti, titolarissimi: Pandev, il grande ex, dovrebbe partire dalla panchina. E allora, pronti per la rifinitura e le certezze: ieri, in occasione dell’allenamento di scarico tipico del lunedì, Mazzarri ha infatti accantonato tattica, tecnica e discussioni complesse. Giusto un po’ di corsa e tutti via a rigenerarsi. Le prove, quelle vere, andranno in scena oggi, anche se le idee non mancano: De Sanctis in porta, certo; e davanti al portierone si sistemeranno Campagnaro, Cannavaro e Aronica. A centrocampo Inler e Gargano a recitare da mediani, e poi Maggio a destra e Dossena o Zuniga a sinistra (ballottaggio consueto dettato anche da un piccolo acciacco rimediato da Dossena). In attacco, il tris di tenori primordiale: Lavezzi, che rientra dal primo minuto dopo l’ottima, anzi brillante prestazione di Siena, con Hamsik e Cavani. E Pandev? Beh, sembra che il macedone, contro i compagni di ieri, partirà dalla panchina.
IL GIORNO DECISIVO -E’ questa l’idea, ma è ovvio che soltanto oggi le considerazioni saranno realtà. Anche perché c’è gente che scalpita: da Grava, appena una stagione fa imprescindibile pilastro della difesa e oggi alla ricerca di nuove soddisfazioni, a Zuniga, scivolato in panchina dopo la sosta. Eterno il ballottaggio con Dossena: l’italiano è il favorito del momento, anche se ieri ha accusato i postumi di una piccola contusione muscolare rimediata a Siena. Nulla di grave, comunque, ma le sue condizioni saranno valutate oggi con attenzione. Domani è partita da gran gala.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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