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Cavani, via all’assalto a Ibra e Di Natale il Matador ora vuole il titolo dei bomber

Fenomeno Cavani. Un’altra doppietta, la sesta stagionale comprese quelle in Champions e coppa Italia. Diciotto reti in campionato, un gol più su c’è Di Natale, due reti in più per il capocannoniere Ibrahimovic.
Il Matador continua a segnare a una media strepitosa, l’anno scorso allo stesso punto della stagione era a quota venti, quindi sono solo due i gol in meno. Solo tre grandi del passato e cioè Sallustro, Voyak e Vinicio riuscirono a far meglio dopo ventotto partite di campionato. Inseguono anche i campionissimi degli scudetti: Careca arrivò a sedici, più indietro Maradona. L’uruguaiano è a quota 28 gol con quelli in Europa e in coppa Italia (come Ibra, i due sono i leader), segna ogni 125 minuti. La seconda rete, quella del 2-2, festeggiata con uno striptease, via la maglia gialla e la canottiera. Esultanza pagata con un’ammonizione che lo manderà in diffida, al prossimo giallo sarà squalificato.
Troppo grande la gioia per riuscire a tenerla a freno, un’esultanza rabbiosa per cancellare in un solo colpo gli errori di Londra contro il Chelsea e il rigore fallito in precedenza, il terzo del campionato. Spietato Cavani. «Non vuole perdere mai, neanche briscola, neanche nelle partitine di allenamento», dice Anellucci, il suo procuratore che aggiunge. «I rigori in allenamento non li sbaglia mai, punta a vincere la classifica dei cannonieri».
Una media stratosferica, nettamente più avanti negli altri campionati europei solo Messi e Cristiano Ronaldo, gli altri bomber non sono tanto lontani. Ma la corsa è al titolo di capocannoniere in Italia, vinto il confronto diretto con Totò Di Natale, che si è complimentato con il Matador a fine partita, ora punto a scavalcarlo in classifica. L’anno scorso chiuse a 26 gol, a dieci partite dalla fine può pensare di superarsi, gli mancano ancora otto reti per uguagliare il record in campionato. E il Matador porta in dote solo due reti su calcio di rigore, senza considerare i tiri dal dischetto sarebbe primo in assoluto perchè Ibra ha realizzato ben sette rigori e Totò quattro.
In Champions si è fermato a Londra, a quota cinque, gli errori contro il Chelsea però fanno già parte del passato. Adesso c’è da pensare al Siena, alla semifinale di ritorno di coppa Italia e ovviamente si attendono ancora i gol decisivi del Matador. Sua la doppietta ai quarti che eliminò l’Inter, quella sera il primo gol lo segnò su rigore e poi raddoppiò con una prolungata azione personale.
Il primo gol su punizione dal limite, aggiunge un’altra perla al repertorio personale, il secondo con il sinistro, che non è il suo piede migliore. Solo i calci di rigore restano tabù ma c’è da scommetterci che tornerà a tirarli, un’altra sfida che intende vincere. Non si tirerà indietro, sul dischetto ci andrà ancora una volta lui, già alla prossima occasione.
Viaggia a una media record, otto gol nelle ultime partite, a Udine è tornato implacabile proprio nel momento più difficile, i primi gol segnati con la maglia del Napoli alla formazione bianconera di Guidolin. «L’obiettivo è il terzo posto, sarà dura perchè dovremo lottare con tante squadre forti. L’importante è non mollare mai», ha detto il Matador. Al terzo posto ricomincerà a pensare da domenica nella sfida contro il Catania al San Paolo, domani sera c’è il ritorno di coppa Italia contro il Siena, altro appuntamento decisivo della stagione. All’andata rimase all’asciutto, ora vuole rifarsi con gli interessi. La leggera distorsione non lo fermerà.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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