«Verrò anche io a Bologna anche se sono squalificato, soffrirei troppo da casa», disse Cavani ai compagni alla vigilia della sfida che poteva riaprire i giochi dello scudetto, come in realtà avvenne. Il Matador s’accomodò in tribuna al Dall’Ara e quando vide che lo stadio era per metà colorato d’azzurro cominciò a tifare anche lui, ad esultare al gol di Mascara che l’aveva rimpiazzato, a gioire come un bambino al raddoppio di Hamsik. Stavolta sarà in campo e vorrebbe rivedere la stessa cornice di pubblico: «Sono d’accordo con il presidente De Laurentiis, mi auguro che i tifosi siano tanti sugli spalti. Il loro sostegno è fondamentale. Ce la metteremo tutta per fare una grande partita e per avvicinarci al nostro obiettivo che è quello di consolidare il terzo posto. Ci aspettano altre due finali in campionato oltre a quella di Coppa Italia con la Juve». La sua voce arriva forte e chiara dai microfoni di radio Marte. Si presta volentieri a rendere pubbliche le sensazioni di dentro, le sue e quelle dello spogliatoio. Il Napoli sa che manca l’ultimo sforzo per impreziosire una stagione memorabile: «La stagione è stata lunghissima e sofferta. Ma sapevamo che sarebbe potuto succedere ancora di tutto per cui non abbiamo mai abbandonato l’idea di afferrare il terzo posto. Era difficile ma ci abbiamo sempre creduto, anche nei momenti più critici».
FAME DI GOL – Bomber puntuale ed impeccabile. Una continuità impressionante in zona gol da smentire anche gli scettici più incalliti. Cavani è ormai sinonimo di garanzia in area di rigore, una sorta di banca del gol per il Napoli: ventisei reti nella passata stagione agonistica, ventitré in quella attuale; trentatré volte al bersaglio al primo campionato con il Napoli (26 campionato, 7 in Europa); trentandue quest’anno (23 in campionato, 5 in Champions, 4 in Coppa Italia). Una mitragliatrice, una macchina da guerra sotto la porta avversaria, ecco perchè farebbero carte false in Inghilterra ma anche Spagna e Germania per strapparlo a De Laurentiis. Ma il Matador è blindato, contratto fino al 2016. Non solo, il Matador ha sempre più fame di gol: «Sono felice per il mio campionato. Sono riuscito a confermarmi ai livelli dello scorso anno ed è già tanto. Ma io ho sempre lavorato per dare il massimo e migliorarmi. Spero di fare ancora di più e superare il tetto della passata stagione». Gli mancano tre reti per eguagliare il record del primo campionato con la maglia del Napoli. Uno soltanto per eguagliare quelle complessive. Proverà già a Bologna e poi in casa con il Siena. E l’augurio gli arriva da chi al Dall’Ara un anno fa centrò il bersaglio giocando proprio al suo posto, Beppe Mascara: «Cavani è un perfezionista, anche in allenamento provava e riprovava quando non gli riusciva una giocata. Sono sicuro che trascinerà il Napoli in questo finale di campionato. E con lui, tutti gli altri, a partire dal Pocho».
GRAZIE AI COMPAGNI – L’uruguagio sente di ringraziare i compagni di squadra: «Li ringrazio perché hanno capito il mio modo di giocare regalandomi sempre degli assist invitanti. Se sono arrivato a tanto, lo devo a loro che hanno avuto fiducia in me. Poi, viene spontaneo in campo dare una mano a loro anche in fase difensiva. Il Napoli è formato da un gruppo sano ed affiatato. Forse questo è uno dei segreti principali. Abbiamo sempre saputo reagire dopo le sconfitte perchè nello spogliatoio regna una buona armonia tra di noi». Cavani ha legato tanto con i connazionali (Gargano e Britos) ma è benvoluto da tutti gli altri per la sua generosità sul terreno da gioco. Fuori, invece, preferisce fare la sua vita e dedicarsi ai suoi hobby preferiti tra cui la pesca (con Britos) e il gioco delle bocce: «Da piccolo il mio papà era proprietario di un club dove c’era un campo da bocce e quando andavo a trovarlo giocavo spesso. Qui, a Quarto, ho conosciuto una famiglia che ci ha accolto bene e ci accompagna a giocare a bocce. E questo mi fa sentire come a casa. Mi distrae e mi rilassa».
VI ASPETTO AL DALL’ARA – Lancia infine il suo invito ai tifosi. Lui ricorda ancora il colpo d’occhio del Dall’Ara prima e durante la gara di Bologna. Vorrebbe esibirsi con la stessa atmosfera anche domani pomeriggio: «Aspetto tanti i tifosi per questa trasferta. Loro ci daranno la spinta giusta per chiudere al meglio il campionato. Ormai siamo ad un passo dalla qualificazione in Champions e non possiamo sciupare un’occasione così ghiotta». Cavani e soci sanno di essere padroni del proprio destino e non hanno alcuna intenzione di pensare a cosa farà l’Udinese, appaiata in classifica ma indietro nella classifica avulsa, tanto meno la Lazio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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