Ma che bomber è? Quel fenomeno paranormale che avanza a passo spedito è un marziano piombato tra gli umani: e mentre le statistiche illuminano finché possono, c’è una zona d’ombra che nasconde gli effetti specialissimi d’un matad’or con pochi eguali. L’aritmetica è un’opinione, perché ventisei reti in venticinque presenze rappresentano la somma d’un semestre entusiasmante, ma spingono pure ad una proiezione stellare, che avvicina alla tendenza di quella star di Lionel Messi, inducendo ad andare a raschiare il fondo degli archivi per vedere i numeri che dà.
LO SHOW CONTINUA – La differenza che resta tra un quadripallone d’oro e un matad’or resta siderale, però giochicchiando con le cifre e lanciandosi in proiezione neppure tanto ardite, il Messi che nel 2009 viene premiato da France Football per la prima volta riuscì a toccare quota quarantasette, un’enormità, e comunque la vetta alla quale potrebbe aspirare questo Cavani, che viaggia con una media di 1,02 a partita, ha ancora diciassette gare di campionato e (almeno) due di Europa League a disposizione per arricchire il proprio pallottoliere e provare ad accedere nell’elite degli «anta», traguardo che Radamel Falcao, mister cinquanta milioni di euro, non è mai riuscito a raggiungere.
IL CLOU – Nell’Olimpo degli dei del calcio del Terzo Millennio Edinson Cavani s’è già sistemato per i suoi cento gol in campionato e però non finisce qua, anzi, siamo appena all’inizio, perché la corsa continua ovunque e prevede la conferma al vertice della classifica dei cannonieri della serie A e pure quella d’Europa League: diciassette autografi da un parte, sette dall’altra, c’è un Vecchio Continente alle spalle e c’è una tentazione incontrollabile che alimenta il desiderio del matador, esempio pure di altruismo: « Perché io inseguo innanzitutto i successi con il Napoli e questa squadra ha dimostrato di poter battere chiunque ».
THE BEST – Il Cavani d’annata è questo qua e sfogliando l’album dei ricordi brilla la consistente differenza con il recentissimo passato, egualmente infarcito di reti e però anche più ricco di gare utili per riuscire ad essere un inappuntabile bomber: l’anno scorso, al 31 gennaio, el matador s’era fermato a diciannove, senza saltare una sola sfida di Champions; e nella sua prima stagione partenopea, quando invece era approdato a quota venticinque, la sua Europa annoverava ben otto match, cinque in più di quelli «vissuti» da protagonista da agosto ad oggi. E domani c’è il Parma, una nemica carissima, alla quale ha già segnato sei reti – due con il Palermo – contro la quale ha trovato la sua prima doppietta «interna» al San Paolo. Cento volte Cavani: e poi lo chiamano one man show…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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