Il richiamo della giovinezza, la voce del bambino ch’è dentro ognuno di noi e che stavolta Edinson Cavani ha ascoltato e amplificato, attraverso «Cadena Cope»: un sussurro o forse un sospiro o – più semplicemente – un’eco, il tam tam della propria coscienza trasmesso via etere senza filtri e (soprattutto) senza ipocrisia: « L’aspirazione di ogni fanciullo è il Real Madrid. E’ una grande squadra e chi comincia a giocare al calcio…. ». Le parole sono come pietre, talvolta, e talaltra rappresentano semplicemente «Ogni bambino quando comincia a giocare a calcio vorrebbe andarci: è il club più ambito»la
rappresentazione fedele dell’io più sconosciuto: e mentre intorno è un can-can senza precedenti, la nuvoletta sulla quale el matador resta impigliato, accarezzando il sogno germogliato nella propria culla, è d’un calore blanço che più blanço non si può. « Perché quello è il club più ambito da chiunque… ».
IL PRINCIPE AZZURRO – Sessantatrè milioni di buoni motivi (e di euro) non se ne intravendono (ancora) per dar via alle danze, però qualcosa emerge nelle rilettura (e nella traduzione) di ciò che Cavani rivela sottovoce, quasi cercasse una barriera pudica dietro la quale riparare: « Credo ne stiano parlando, ma quel che succede tra i due club non dipende da me ». L’ultima frontiera, e magari pure l’unica, è una clausola rescissoria, le catene a cui disperatamente Aurelio De Laurentiis s’aggrappa per tenere ancora con sé quell’uomo dei sogni che in tre anni ha fatto cose da pazzi: centoquattro reti per conquistare (assieme ad una squadra «sciccosa») due qualificazioni in Champions e una coppa Italia: però c’è una via di fuga, dorata indubbiamente, e la possibilità che sino al 10 agosto si possa tirare tutti assieme appassionamente un sospirone di sollievo, resta assai problematica. « Io ora penso alla Confederations Cup, che per l’Uruguay è una manifestazione importante. E però ricordo che sono un calciatore del Napoli ».
GLI SVILUPPI – La storia (calcistica) s’aggiorna di ora in ora, al mercato più che altrove: Edinson Cavani è l’epicentro del chiacchiericcio d’una estate a dir poco rovente, ma ciò che resta di un avvio teoricamente pirotecnico è quell’offerta mai ribadita dal Manchester City, un tentativo blando reso pubblico «Non so che cosa succederà: il mio futuro professionale sarà deciso dagli altri Non dipende da me»da De Laurentiis un mese fa: « Io per
fare banco impiego un secondo. Sono dieci mesi che mi chiedono Cavani…. ». Segnali di fumo, evaporati nell’afa: e poi è arrivato Benitez, e poi il Napoli s’è lanciato nei propri affari, e poi è stato (praticamente) acquistato Mertens dal Psv, e poi è cominciato il corteggiamento a Rafael del Santos e ora, mentre le vibrazioni continuano, è il momento di Gonalons (24), il regista del Lione, «quasi» sedotto dall’offerta di un milione e mezzo di euro per cinque anni e comunque ormai obiettivo dichiarato.
BLANCO O BLUES – Cavani è un’icona del football moderno, un centravanti autentico (per quanto segna) e però diverso (per quello che dà complessivamente): in pratica, è uno special one che piace – of course – a Sua Maestà Mourinho, che s’è sistemato sulle rive del Tamigi ed ha deciso di verificare come evolverà la situazione. Il Real Madrid è un’ipotesi per nulla ballerina, né secondaria, ma ricorrono troppe variabili impazzite: perché la Casa Blança deve ancora legarsi al tecnico, aspetta Ancelotti, un altro fan dichiarato di Cavani, ma non si sbilancerà prima di aver un allenatore in panchina. E poi c’è anche l’alternativa Suarez che intriga il Real Madrid.
NIENTE EQUIVOCI – Sarà un valzer estenuante e verranno settimane di fuoco: però, per spegnere almeno quel coro familiare che s’è alzato nel recentissimo passato – con mamma e papà e fratelli che hanno tradotto il pensiero del matador – Cavani s’è pubblicamente confidato, quasi fosse allo specchio, e non ha nascosto ciò che si sapeva, che aveva ripetutamente sottolineato in passato: « Il Real Madrid è una grande squadra ed l’aspirazione di tutti. Ufficialmente, però, nessuno ha parlato con me per presentarmi un’offerta. Io sono un calciatore del Napoli e in questo momento sono impegnato in Brasile, lavoro per far bene in Confederations. Se mi hanno chiamato? Magari ne stanno parlando tra di loro, ma io non penso al futuro ». C’è un foglio blanço sul quale c’è scritto un sogno…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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