Ipse dixit: «Il mio futuro è a Napoli». La verità galleggia nell’etere o, come suggerisce l’evoluzione, via Internet: e il Cavani che il 3 luglio sbarca in Italia attraverso la riproduzione di ciò che ha detto in Patria, è il fratello conciliante del matador che appena ventiquattro ore prima, sempre grazie ai prodigi della scienza e della tecnica, s’è accomodato sui personal computer del mondo intero. «Nessun dubbio, il mio futuro è a Napoli». Ipse dixit: e se lo dice Cavani, non c’è motivo di dubitarne, neppure dinnanzi ad una postilla che, volendo, può esser considerata un messaggio subliminale, un avviso ai naviganti in una realtà che per ora è virtuale: «Io a Napoli sto molto bene e qua resterò. Quello che succederà dopo, si vedrà».
DIETRO FRONT – Chi vivrà, saprà: ma in questo ping pong che stordisce e disorienta, riavviare il nastro può semplicemente aiutare a confondersi le idee, a non capirci nulla, a starsene con la testa all’insù per risolvere l’amletico dubbio. Lunedì 2 luglio, Caronte ha già provveduto di suo, ma per far sudare «freddo» la Napoli del pallone basta un clic, un mouse e qualche frase che spalanca le porte dell’inferno: «Io non credo che il mio cartellino possa valere cento milioni di euro, ma io in certi discorsi non entro: il mio compito finisce in campo. Però a De Laurentiis piace giocare con quelle cifre: il presidente è un ottimo uomo d’affari e con lui si può trattare. E se arrivasse un’offerta, penso che lui si siederebbe a parlare». Ops, l’ha detto: ipse dixit; ed a quel punto è inevitabile andare ad infilarsi tra le virgole d’un discorsetto che spopola sulla internet in salsa partenopea e che lascia calare gocce di sudore sulla fronte di chiunque, Bigon escluso, freddo e anzi glaciale nella risposta per niente piccata alle conclusioni più disparate: «Cavani non è in vendita, se non in presenza d’una offerta folle».
IO RESTO QUA – Giù le mani dal matador, che stavolta provvede da sé e per allontanare qualsiasi libera interpretazione a quei pensieri sparsi offerti in maniera un po’ incauta e chissà quanto inconsapevole, sterza, anzi graffia sul disco incantato che preoccupa Napoli, prima si concede un po’ a twitter per salutare el Pocho («i miei più sinceri auguri di successo e congratulazioni ad un esempio di compagno come Lavezzi») e poi lascia che comincino a girare le ultimissime dall’Uruguay: «In questo momento sto pensando soltanto alle Olimpiadi, un appuntamento che attendevo da anni. Si avvera un sogno. Lotteremo per l’oro e andiamo a Londra convinti che possa andar bene. E poi, il mio futuro è restare a Napoli». L’ultima parola è quella che conta.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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