Il mondo è una palla: e, vista dal Qatar, in quella sfera luminosa, c’è un orizzonte azzurrissimo nel quale immergersi e poi cullarsi. Napoli è mille colori: e però su quella tavolozza, dominano pure il verdebiancorosso d’un drappo “avvolgente” con il quale lasciarsi scaldare. Si scrive Cavani e poi si rilegge in ogni angolo dell’Universo del Matador o meglio ancora del Matad’or o di 63 milioni di euro che volteggiano nel pianeta calcio o di Real Madrid e Barcellona o d’un “duello” a distanza ravvicinata tra Juventus e Napoli, all’ombra d’un principe del gol.
«ATTENTA, MADAME» – Il calcio è un frullatore che tritura calendari d’ogni genere e specie: ma mentre Spagna-Uruguay sta per cominciare, in Qatar, pure a Radio Onda Cero è il momento del testa a testa italiano, d’un primo marzo che non ha frontiere e che manda in ebollizione persino l’etere del Sud America, proiettatosi su Cavani, sui suoi pensieri, sulle sue aspirazioni: «Noi stiamo provando ad impensierire la Juventus: sappiamo che non sarà facile per noi, ma sia chiaro che non sarà semplice neanche per loro. L’anno scorso abbiamo fatto un ottimo campionato, ma stavolta stiamo lottando per il primo posto ed io cercherà di segnare ancora e tanto. Stiamo attraversando un gran bel momento e io sono felice» .
SOGNO TRICOLORE – Viva l’Italia e quel duello che scuote chiunque; e viva Juventus-Napoli, il supermatch che allerta e stuzzica, incuriosisce e cattura come il magnete del calciomercato, l’inevitabile argomento di disquisizioni in presenza d’un gioiello di stimato valore (sessantré milioni di euro) che ha fatto ingolosire uomini e manager d’ogni Paese e che s’è ritrovato, di recente, nell’album dei desideri di Arsene Wenger: «Dell’Arsenal non so nulla, né ho seguito niente personalmente: l’ho scoperto dai giornali. E se poi voi mi chiedete di Barcellona e Real Madrid, bè, è chiaro che sono club che stuzzicano la fantasia. Ma io sto vivendo il punto più alto della mia carriera, sto lottando per il primo posto contro una delle potenze del calcio come la Juventus. Questa è una opportunità unica per me e per il Napoli e dobbiamo sfruttarla. Ho ancora quattro anni di contratto ed è vero che nel calcio non sai mai dove puoi finire, né quello che ti aspetta: ma io ora sto qui e insieme ai miei compagni intendo regalare un sogno alla gente» .
BALO & COMPANY – Ma il calcio è altro ancora: è un Balotelli che torna in Italia dalla porta principale di San Siro e diviene l’epicentro di opinioni illustri, tra le quali va inserito Cavani: «Ho visto il suo primo gol ed è stato molto bello. Ma siamo al cospetto di un fenomeno del calcio e del nostro campionato, che ora grazie a lui è diventato più attraente» . E poi il calcio, da un bel po’, è soprattutto la Spagna, campione del Mondo e d’Europa, un’isola dorata che vince sempre e produce talenti accattivanti, modello Matador. «Dipendesse da me, porterei in Italia, subito, Iniesta e Xavi, perché sono calciatori che gestiscono il gioco per novanta minuti. Sarà affascinante affrontare le furie rosse di Del Bosque e sarà una sfida importante per il percorso della mia Nazionale. Siamo un gruppo solido e vogliamo misurarci contro i più forti» . Dal Napoli all’Uruguay, dalla Juventus alla Spagna: Cavani chiama Cavani.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro