Cavani forza quattro. Stavolta il Matador supera sé stesso ed entra sempre più nella storia azzurra. Quattro gol nella stessa partita, per la prima volta con la maglia del Napoli. Edinson rimette in corsa gli azzurri per il passaggio del turno in Europa League: scavalcato il Psv che ha perso in Svezia ora il Napoli è secondo. Una vittoria in rimonta, vecchio stile Mazzarri con i gol decisivi segnati nei minuti finale. Una vittoria che restituisce morale per il campionato dopo un periodo non brillantissimo. Sublime Cavani. Il Napoli è assolutamente Cavani-dipendente, qualsiasi altra squadra lo sarebbe. Un fenomeno, uno degli attaccanti più forti al mondo, sempre più sulla scia di Messi e Cristiano Ronaldo. Gol belli e decisivi. È lui il vero condottiero. Segna il primo gol, quello che consente al Napoli di trovare coraggio in avvio (7′ pt): perfetto il suo destro a chiudere un assist di esterno di Dzemaili. Soprattutto fa riemergere la squadra dal baratro segnando la rete del 2-2 a un quarto d’ora dalla fine: una punizione fantastica, nuova specialità della casa, un colpo a giro che finisce all’incrocio. E tocca ancora a Edi firmare il sorpasso a due minuti dalla fine con una zampata sotto porta su cross di Hamsik. L’apoteosi in pieno recupero: un mezzo pallonetto di destro a sorprendere il portiere ucraino leggermente fuori dai pali. Aveva un conto in sospeso con il Dnipro dopo la delusione in Ucraina e lo ha chiuso, adesso è il capo cannoniere europeo degli azzurri con cinque reti ed è a 14 gol stagionali. Il Napoli vince ma c’è la conferma di una situazione già fin troppo chiara: impossibile attuare un turnover ampio con questa rosa senza avere degli scompensi. Anche quest’anno la differenza è troppo netta tra i titolari e le seconde linee. Quando restano fuori cinque-sei uomini base la squadra non si dimostra all’altezza. E la partita contro il Dnipro è stata l’ennesima serata sotto tono per Rosati, Donadel, Vargas e tutto sommato anche per Fernandez riuscitosi però a riprendere nel finale. Pronti via, il Napoli parte forte. Convinto, aggressivo, propositivo. Molto convincente il primo quarto d’ora. Sulla destra Mesto sfonda spesso. Squadra più equilibrata con Inler a centrocampo. In difesa torna Britos due mesi dopo l’infortunio e il centrale è Aronica. Dopo la rete di Cavani, il portiere ucraino è bravo ancora sull’uruguaiano (12’ pt), respinta di piede sul primo palo. E poi Dossena non sfrutta al meglio due opportunità: la prima di testa (15′) da angolo di Dzemaili e sponda di Britos, e la seconda al 15′, servito al bacio da Cavani, con il destro da un metro. Passato il primo quarto d’ora d’inferno il Dnipro comincia a organizzarsi e a mettere la testa fuori dal guscio. Il primo squillo è di Kankaya dai trenta metri, palla fuori di un soffio. Un segnale di risveglio però e infatti da quel momento la partita diventa più equilibrata. Un altro brivido per Rosati è il colpo di testa di Zuzulya, fuori non di molto. Al 34’ il pari, gol da palla inattiva, nuovamente come all’andata in Ucraina, vecchia pecca del Napoli. Angolo dalla destra, sponda di testa a centro area e sul secondo palo Fedetskly lasciato troppo solo da Fernandez mette dentro da un passo. In avvio di ripresa il Dnipro va sul 2-1 con Zozulya: clamoroso l’errore di Rosati. Sembra materializzarsi un nuovo incubo, il pubblico comincia a spazientirsi. Mazzarri però inserisce tre big, prima Hamsik e Insigne e poi Pandev. Torna il Napoli dei titolari. E si scatena Cavani. Dolce la notte europea come ai bei tempi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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