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Cavani pigliatutto: “Voglio Supercoppa e Olimpiadi”

Il "Matador": "Il mio obiettivo è riconquistare la Champions"

Edinson Cavani è un Matador con tutti i crismi. Dai capelli alla silhouette, sì. E anche il suo inchino alla città è degno di Manolete. Un gesto di quelli che mandano il popolo in visibilio: « Dopo la Coppa Italia ci ho preso gusto: amo Napoli e voglio vincere ancora in questa città». Olè.

IL SOGNO – E allora, a bocca aperta. Ancora spalancata dinanzi ai microfoni di Sky Sport 24, immerso nella quiete del centro sportivo “Complejo Uruguay Celeste” di Canelones, la capitale dell’omonimo dipartimento che ospita il raduno pre-olimpico della Nazionale uruguaiana di Tabarez. Olimpico è anche il suo sorriso, più luminoso che mai per aver (finalmente) coronato uno dei sogni più grandi di una vita intera: « Sarà un’esperienza unica, un’esperienza da vivere al massimo: essere tra i protagonisti di tutto quello che ho sempre guardato da lontano, in tivvù, è meraviglioso. Sì, oggi faccio parte della Nazionale impegnata i Giochi e farò di tutto per il nostro Uruguay». 

OBIETTIVO SUPERCOPPA – Bene, bravo, bis. Celeste, il suo cuore. Ma anche azzurro: « Sono pronto a lavorare duro più che mai, con tutto l’impegno possibile, sia per l’Olimpiade sia per la prossima stagione con il Napoli. A partire dalla finale di Supercoppa con la Juve, fino ad arrivare al campionato e alle coppe. Vincere è bellissimo: i pochi titoli che ho conquistato in carriera mi hanno insegnato che pian piano uno comincia a prenderci gusto. Ecco perché darò tutto me stesso. Per l’Olimpiade e poi per la Supercoppa». 

IL RISCHIO – Il fatto è che il Napoli rischia seriamente di dover fare a meno del suo attaccante-fenomeno: i quarti di finale del torneo olimpico in programma a Londra, infatti, sono in programma il 4 agosto, e dunque se l’Uruguay vincesse e arrivasse in semifinale, Mazzarri non avrebbe praticamente più speranza di contare sul Matador a Pechino. Questione di calcoli: le semifinali sono in calendario il 7 agosto, mentre le finali il 10 (per il 3° posto, a Cardiff) e l’11 (per l’oro, a Wembley). In perfetta e maledetta contemporaneità con la sfida cinese.

VOGLIA DI CHAMPIONS – Cavani, per il momento, non fa una grinza. Anzi. Insiste sul Napoli e sulla Supercoppa: « Questa grande finale con la Juventus è il nostro primo obiettivo. Un obiettivo molto importante: ecco perché cerco di allenarmi sempre al massimo e di farmi trovare pronto in occasione degli appuntamenti prestigiosi come quello di Pechino. Dopo penserà la società a ordinare le cose, non so se facendo degli acquisti per poter lottare ancora per la Champions e arrivare tra le prime tre in campionato. Ecco, questo sarà un altro obiettivo importante». 

Una voglia matta di arrivare sul podio d’Italia e inchinarsi ai piedi della regina delle competizioni continentali. E dunque di regalare un sorriso a Napoli: « Sapere che alle tue spalle c’è una città che ti segue e segue la squadra, che aspetta un risultato per cambiare umore ed essere felice, è una cosa stupenda che mi godo in pieno. Non porta una responsabilità, no, perché nel calcio si vince, si perde e si pareggia: però ti fa capire che sei un pezzo importante di una città che dimentica i problemi con il calcio, e che la gioia e l’allegria della gente dipendono molto da te e dalla squadra. Noi proviamo sempre a vincere: quando ci riusciamo ride Napoli, ma ridiamo e gioiamo anche noi».

POCHO E CONTRATTO – Poi, la dedica a un amico che va: « A Lavezzi auguro il meglio perché è una gran persona che ha dato tanto al Napoli. Gli auguro i più sinceri successi anche con il Psg, e credo che a me si unisca tutta la città: è sempre stato lì ad aiutarci nei momenti difficili e ha regalato tanto ai tifosi e allo spogliatoio. Una persona unica, sempre sorridente». 

Todo bien. Tutto perfetto. Ma sempre in attesa di un incontro tra il suo entourage e il presidente De Laurentiis: il Matador ama la città e la maglia, ma allo stesso tempo non ha mai nascosto di voler discutere il suo contratto con il club per adeguare l’ingaggio al suo valore e ai risultati del campo.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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