Il primo a credere ciecamente in lui è stato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che, con l’occhio di chi aveva visto un miracolo, giurava di aver trovato a Palermo il nuovo fenomeno dell’area di rigore del Napoli. Ora è troppo facile dire che Edinson «Matador» Cavani è un campione. Ci sono 42 gol in 50 partite giocate nell’anno solare 2012 a dimostrarlo. Fino all’estate del 2010, in 117 partite giocate coi siciliani Edi aveva segnato «appena» 37 gol. In tre stagioni. La gara di Siena, per lui, è una sorta di crocevia: perché proprio in Toscana ha raggiunto le 117 presenze con la maglia del Napoli. Lo stesso numero di partite giocate col Palermo. Solo che di gol alla corte di Mazzarri, Cavani ne ha firmati già 88. Il Matador come sempre, minimizza. Non è una novità per il ragazzo di Salto, che è sempre gentile con tutti e che sa scherzare anche quando è sotto pressione: «Noi non ci meritavamo queste critiche, siamo un gruppo molto unito, molto compatto. La Juventus è lontana in classifica, molto lontana. Ma noi ci proveremo lo stesso a raggiungerla, perché noi abbiamo il dovere di lottare fino in fondo. Lo dobbiamo ai nostri tifosi». Se la Lazio è ancora a ridosso della zona Champions League, lo deve soprattutto a lui. Dal 22 novembre, dalla notte di Stoccolma contro l’Aik, Edi va a segno come una mitraglia: 6 gare ufficiale e 7 gol che fanno 22 reti in 22 partite dall’inizio del mese di agosto, dalla sfida di Supercoppa con la Juventus. Cavani prende sempre per mano il suo Napoli: non a caso è stato protagonista anche a Siena, quando iniziavano a spuntare i primi fantasmi dopo il doppio ko col Bologna. Edinson delle meraviglie è pronto a trascorrere il suo Natale speciale, con la moglie Soledad in attesa del suo secondo bimbo, il fratellino di Bautista che nascerà ad aprile. «Un altro figlio napoletano», sorride quando lo racconta. Alla faccia di chi lo dà una volta a Londra, un’altra a Manchester e poi magari a Madrid. «Sono stupito anch’io per la mia media-gol. Ci sono momenti in cui tutto va male, altri in cui funziona tutto. Io voglio fare ancora di più, perché solo così posso rendere ancora più felici i napoletani». E nonostante le vacanze, la paura, la ripresa prevista solo a Capodanno, c’è da giurare che nella testa di Cavani c’è già la sfida a Totti e Osvaldo e all’incredibile Roma di Zema. Il segreto di Cavani è la serenità. E il segreto della sua serenità è la famiglia e la fede: «È Dio che mi ha dato la tranquillità». Le uniche concessioni in queste giornate di relax le uniche concessioni saranno per il suo unico hobby: la pesca col mulinello.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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