Pure gli extraterrestri, nel loro piccolo, si incartano: e quel fenomeno paranormale, ventisette reti in (appena) cinque mesi, spalmandoli da agosto a gennaio, e dalla Cina a Parma, ad un certo punto è diventato un essere normalissimo, restando per questo eccezionale. Perché se Edinson Cavani non segna fa notizia, un po’ come quando Alberto Tomba non vinceva, o quando il cannibale Merckx si impiantava sui pedali. E’ successo, eccome: sei partite di campionato, due di Europa League e quel frammento del «Tardini» fanno, come s’usava una volta, dunque fermando la statistica al 90′ la bellezza di 725 minuti; se poi ci aggiungiamo anche i recuperi, si arriva a 762′. Proprio lui che ne ha fatti tre alla Lazio (sbagliando un rigore) e alla Roma e poi quattro alla Dnipro e che quando ne fece due al Pescara sembrava fosse rimasto nell’ovvietà. Cose che capitano.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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