Cavani e il Napoli hanno veramente un cuore d’altri tempi: l’hanno ritrovato e adesso non lo vogliono perdere più. «Noi siamo per prima cosa dei grandi uomini, poi anche dei grandi professionisti», spiega il Matador un po’ risentito come poche volte in questi due anni e mezzo di Napoli. La sua stagione finisce come è iniziata. Segnando. Una striscia di gol da record: 43 gol nell’anno solare. E poi anche di più: perché dall’inizio della stagione, dalla sfida di Supercoppa, ha siglato 22 gol in 22 partite. Va a segno regolarmente dalla sfida con il Pescara del 5 dicembre: da allora, sette gol in sei partite. Numeri che lo rendono, in assoluto, il miglior bomber del campionato italiano. «Questi tre punti conquistati a Siena sono meritatissimi: abbiamo giocato bene, a testa alta, mostrando personalità e stringendo i denti quando c’era da farlo. Abbiamo anche sofferto ma non ci sono squadre che si battono facilmente in questo campionato. Ma noi abbiamo dimostrato che di mollare non ne abbiamo nessuna intenzione».
Superate le aritmie delle ultime sventurate notti con solidità interiore e un po’ di classe, il Napoli ritrova un minimo di sorriso. «Abbiamo abbracciato Mazzarri dopo il primo gol perché siamo una squadra unita e il nostro è un gruppo bellissimo e molto compatto: lui ci sta sempre molto vicino, non molla mai, soffre per noi e ci mette carattere. È la nostra guida. Dopo le critiche per le sconfitte con il Bologna lui è stato dalla nostra parte, al nostro fianco. Ha difeso il gruppo e tutti noi gli vogliamo un gran bene». Il Napoli riesce a rialzarsi. Come già altre volte. C’è pathos nelle parole del Matador, lo spietato cannibale protagonista del colpo a Siena. «La Juventus è lontana, ma noi abbiamo il dovere di lottare fino alla fine, come abbiamo fatto contro il Siena. Dobbiamo continuare ad andare avanti con umiltà: è stato un inizio di stagione molto faticoso, tante volte il risultato non è stato giusto nei nostri confronti. Ora ci godiamo qualche giorno di riposo: ne abbiamo bisogno. Poi siamo pronti a ripartire, ad affrontare la Roma con il piglio giusto». Un finale pirotecnico, una faccenda d’orgoglio e di senso di appartenza. Non una giornata bella, sotto il profilo dello spettacolo, ma serviva vincere. Anche per un altro motivo: «Dedichiamo questi gol a Cannavaro e Grava, restano e sono sempre con noi, nel nostro cuore». Volevano già farlo nella serataccia di Coppa Italia. Ci sono riusciti ieri: una vittoria meritata dove Cavani ha messo il peso della sua fame atavica, assoluta. «Sono felice per la mia stagione e per la mia famiglia. Ora mi godo il Natale e spero che siano giorni di serenità per tutti i tifosi del Napoli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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