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Cavani: “Il tricolore non è così lontano”

«Lo scudetto? Non è un sogno così lontano. La squadra che viene prima di noi è raggiungibilissima. Diciamo che io e il Napoli siamo sul pezzo». Edinson Cavani lancia gli azzurri verso il tricolore. L’attaccante uruguaiano, idolo incontrastato del San Paolo, si confessa in un’intervista al settimanale «Chi» diretto da Alfonso Signorini, in edicola oggi. «Non sono arrivato a Napoli per fare di più di Maradona. Sono arrivato qui per entrare nel cuore della gente e lasciare un segno nella storia della mia società», dice Cavani, che posa con il figlio Bautista e la moglie Sole in attesa del loro secondogenito, che chiameranno Lucas. «Per me è un periodo eccezionale e di questo devo ringraziare in primo luogo la mia famiglia. È qui che trovo tutta la forza di cui ho bisogno: nella dolcezza di mia moglie, nell’allegria di mio figlio. E in Gesù, il mio idolo».
A proposito della sua fede, Cavani aggiunge: «La nostra vita deve essere indirizzata a Dio. Lui ci riempie di talenti e noi dobbiamo impegnarci per metterli in mostra, per noi e per rendere testimonianza della sua grandezza. Quando sono sul campo voglio vincere a tutti i costi, fatico a digerire le sconfitte: nella vita si può essere miti come colombe, ma in campo noi calciatori dobbiamo essere aquile. Io studio per questo».
Cavani non si ritrova nel tipico clichè con cui vengono identificati spesso i calciatori: «Mai corteggiato una dello spettacolo. Non le conosco. Sono stato da Maria De Filippi solo perchè mia moglie è una sua fan, ma, a differenza di tanti miei colleghi, non so distinguere una velina da una conduttrice». Anche in materia di automobili non sembra avere grilli per la testa: «La Ferrari? Posso farne tranquillamente a meno. La PlayStation? Non mi entusiasma, preferisco passare il tempo libero nella natura: quando mi ritirerò tornerò in Uruguay e farò un lavoro a contatto con gli animali». Non a caso una degli hobby di Cavani è la pesca, praticata durante le vacanze in Uruguay o in occasione di alcuna puntata a Gaeta con il connazionale Britos, che ha recuperato lunedì scorso il posto da titolare nella difesa del Napoli.
Infine, sul suo calciatore preferito il campione del Napoli, che ha rinnovato il contratto con il club fino al 2017 aumentando l’ingaggio fino a 4,5 milioni, dice: «Quello che amo di più in assoluto è Batistuta. Ma è Gesù l’attaccante più forte nella storia di tutti i tempi».

La Redazione

P.S.

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