Cavani-Cavani-Cavani-Cavani. Cavani alla quarta. Cavani all’ennesima potenza. CavAlien, come definito da Riccardo Trevisani, in una bella e fortunata telecronaca Sky. Il poker di stasera di Cavani contro il Dnipro lascia riflettere. Se non è Cavani 4-2 Dnipro poco ci manca. Ma ciò che lascia pensare è altro, certamente non lo straordinario rendimento di questo mostro del calcio moderno, di questo alieno, di un marziano che viene dalla Terra, da Salto, città uruguaiana di oltre 100.00o abitanti. Credo che quasi tutta Napoli o chiunque abbia visto la partita anche fuori dalla città partenopea abbia pensato che Edinson nella squadra messa in campo da Mazzarri stasera c’entrasse poco. Non credo sia giusto far giocare un campione di questo calibro con un Napoli-due, con calciatori ormai sul viale del tramonto quali Aronica, Donadel, Dossena o altri non all’altezza e come lui non lo merita nemmeno un grande Hamsik, che assieme ad Insigne ha cambiato la partita da quando è entrato. La partita di stasera denuncia una campagna acquisti sbagliata, non all’altezza e con poco senso. Si volevano costruire due squadre, ma bisogna dire la verità, i calciatori all’altezza del Napoli sono pochi, oltre ai titolari in panchina ce ne saranno tre o quattro al massimo. E risulta lecito chiedersi i motivi. Lottare per entrambe le competizioni è un dovere del Napoli, basta poco, un acquisto per reparto, ma di spessore e questo è stato fatto tra giugno, luglio ed agosto, ma purtroppo il campo sta evidenziando che molti di questi giocatori non sono all’altezza. E allora tra due mesi c’è il mercato di “riparazione”, che, come dice il termine, serve e riparare gli errori fatti in estate. E questi sono palesi: mancano un’alternativa a Campagnaro, dato che Fernandez e Gamberini sono dei difensori centrali, manca un vice Inler, dato che Donadel non è all’altezza, un vice Behrami poichè Dzemaili è un trequartista ed El Kaddouri nelle mazzarriane gerarchie è ovviamente il vice Hamsik, un esterno sinistro poichè Dossena sta offrendo un rendimento davvero basso e sembra davvero “cotto” e proprio un vice Cavani, dato che Vargas non è nè una prima punta, nè tantomeno un vice Pandev, ma un’ala destra d’attacco con poco spirito e voglia d’adattamento. Basta poco per formare un Napoli da scudetto che sia competitivo anche in Europa, gennaio è vicino e c’è tanto lavoro da svolgere.
A cura di Dario Gambardella
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