Dopo Lazio, Sampdoria, e Lecce, la squadra a cui Cavani ha segnato di più da quando è sbarcato in Italia (gennaio 2007) è proprio il Parma: sei volte a segno contro gli emiliani indossando le maglie di Palermo e Napoli, sei di quelle cento reti celebrate proprio domenica scorsa a Firenze. Ma il Matador non ha alcuna intenzione di fermarsi. Lo ribadisce a più riprese: «Vorrei lasciare il segno in questo club. Vorrei alimentare il sogno dei tifosi. Proverò a fare gol ogni volta che mi capita. Mi diverte far gol». L’ha ripetuto anche l’altro giorno davanti alla megatorta che la Dooa gli aveva fatto preparare per il suo traguardo dei gol realizzati in serie A che lo proietta nella storia dei cannonieri del Napoli di tutti i tempi ed anche del campionato. La media, infatti, resta impressionante. Quello che sono stati capaci di realizzare i principali bomber in Italia, lui l’ha messo insieme in appena sei anni. Insaziabile Cavani. Un attaccante che non conosce digiuni. Il capocannoniere di uno dei tornei più difficili al mondo in quanto ad organizzazione della fase difensiva. Ha realizzato diciassette reti in diciotto gare. Merito suo se il Napoli sta incutendo tanta paura alla Juventus ed ai suoi tifosi. Ma non ha alcuna intenzione di togliere il piede dall’acceleratore. L’uruguaiano dopo Firenze s’appresta ad affrontare il Parma del suo amico Amauri. E lo sta facendo con lo scupolo di sempre; con la determinazione in ogni allenamento; con la convinzione che alla provvidenza mai porre limiti. «Questo Napoli può vincere contro chiunque, anche contro la Juve, certo», ha detto l’altro giorno scatenando l’appaluso dei presenti. Ma Parma è una tappa troppo importante per gli azzurri. Arriva dopo la trasferta di Firenze dove resta il rammarico per non aver colto bottino pieno.In Emilia, c’è da confermare la seconda poltrona in classifica; da consolidare la striscia positiva che dura da quattro giornate; da ribadire che il Napoli ha acquisito la personalità della grande squadra. Ma Cavani sa bene che su quel campo hanno avuto vita difficile tutte, Juve compresa. Sa che nessuno è riuscito ancora ad espugnare il “Tardini”. E per quello forse è stuzzicato ancora di più dal fare ancora gol; intrigato da quella classifica dei cannonieri che finge di non importarsene ma che gli sta particolarmente a cuore. Insomma, dopo aver stretto la mano all’amico Amauri, il Matador farà di tutto per spingere il Napoli verso la vittoria, magari con un altro bersaglio dei suoi o anche favorendo quello di un compagno, come successe lo scorso campionato allorché dopo aver castigato Mirante che gli aveva ribattuto il rigore servì a Lavezzi l’assist per il due a uno finale, a quattro minuti dal termine.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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