«Non so nulla di trasferimenti, sono e mi sento un giocatore del Napoli, ma quale calciatore può dire no a Real Madrid o Chelsea?». Cavani si confessa. A modo suo, con una franchezza a tratti disarmante. Riprendendo, indirettamente, le parole di De Laurentiis che aveva detto che con Edi il Napoli ha un ottimo rapporto «ma nessuno può disconoscere l’importanza di club come Real, Chelsea o Bayern».
Riprende così il palleggio di dichiarazioni da una parte all’altra del globo. Giocato su due piani: quello attuale e personale, e quello dei valori generici. E curiosamente da Napoli come da Rio de Janeiro, dove il calciatore è impegnato nella Confederations Cup con l’Uruguay, con due registri linguistici paralleli: uno diretto del parlare comune, l’altro impersonale.
Venerdì, nel Benitez day, De Laurentiis aveva affrontato il caso Cavani: «Con lui c’è un ottimo rapporto, i titoli di giornali e media non rappresentano in modo preciso la sua posizione. Lui è un giocatore del Napoli, ma nessuno – e qui il discorso diventa impersonale e generale – può disconoscere l’importanza di alcuni top club. Se chiama l’Anzhi Edi dice no, con Real, Barcellona, Bayern lui dice: ci penso. Sapendo che con noi ha firmato un contratto, e sapendo che c’è una clausola rescissoria su cui giuridicamente nessuno può fare nulla».
A far notare al presidente che la clausola rescissoria è valida fino al 10 agosto, la risposta diventa caustica: «Confido nell’uomo Cavani, non credo che ci farà di questi scherzi. Se Edi è uomo vero rimarrà al Napoli, se dovesse andare via ce lo dirà alla fine della Confederations Cup, diciamo il 30 giugno o entro il 20 luglio. Altrimenti – dice scherzando – gli sfascio la testa».
Alle parole del presidente fanno da eco quelle del giocatore. «Non so nulla di trasferimenti, cerco di pensare solo all’Uruguay. Oggi sono un giocatore del Napoli e mi sento così, non penso ad altro». Sembra una posizione netta, ma appena si parla dell’interessamento del Real Madrid e del Chelsea, la risposta è sibillina: «È quello che dicono i media, ma non c’è nulla di concreto. Per ogni calciatore – riprende Cavani passando al discorso impersonale, generale – è sempre importante che un club si interessi a lui. E poi, quale calciatore potrebbe dire no al Real Madrid o al Chelsea? Sono lusingato per questo interessamento, ma quello che viene, viene. Ma non sto pensando a questo». Infine affrontando questioni tecniche Edi torna «azzurro»: «Mi piace come gioco nel Napoli. Ma dico che l’importante è la dedizione, l’energia, entrare in campo sempre ben disposto. Quando non avrò più questo atteggiamento non giocherò più».
Cavani non si preoccupa di avere una parte della tifoseria contro, quella che ormai si esprime con striscioni di contestazione in diverse piazze di Napoli: «Non sono sorpreso. Ma avere la tifoseria a favore o contro non è tanto importante, vale concentrarsi sul proprio lavoro e non stare dietro a quello che pensa alla gente, finché possiamo farci valere in campo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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