Boras (Svezia) – Il Napoli smonta l’Ikea. Casa Azzurri è patrimonio d’Europa. Sulla passerella internazionale va di moda il Made in Naples. Ce ne torniamo dalla Svezia col Premio Nobel, dopo 15 anni da apolidi siamo di nuovo cittadini europei. Giocheremo ancora la Coppa Uefa, quella che adesso si chiama Europa League e che in copertina ha lo stemma del Rinascimento napoletano, la “N” Napoleonica, l’orgoglio Borbonico, la Passione indomabile di un popolo attraversato dall’amore e mai piegato dal dolore. L’Arena di Boras diventa l’Arena del Matador, Edinson Cavani agita la muleta ed in dieci minuti infila due banderillas che tramortiscono l’Elfsborg. Gli svedesi spengono gli ardori come fiammiferi inumiditi. Il Napoli accende la fantasia con due gol fantastici. Il primo in stretto idioma uruguagio. Gargano lancia al bacio Cavani che di destro brucia l’erba sintetica con un diagonale micidiale. Poi il bis: azione rugbistica “alla mano”, tre tocchi e cross tagliato di Hamsik che pesca Edinson sul secondo palo. Colpo di testa delizioso. In 40 minuti si aprono porte e finestre sull’orizzonte azzurro. Il Napoli passa ad Edinson e accende la luce di un’altra fantastica avventura sotto il cielo d’Europa.
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