Edinson Cavani e il suo futuro sono partiti ieri mattina dal Brasile destinazione Salto, attesi da mamma Berta, dal papà Luis e dai suoi due piccoli figli. Il Matador almeno per una giornata non ha parlato, dopo aver ribadito vecchi concetti e aver lasciato tutto in sospeso con un futuro da mettere a fuoco in isolamento, magari durante una battuta di pesca con i suoi parenti.
Ma Cavani ha fissato una data: quella del ritorno dalle vacanze, a metà mese. Sarebbe voluto rientrare anche prima, per avere un faccia a faccia col presidente De Laurentiis. Ma Pierpaolo Triulzi, uno dei suoi due agenti, lo ha tenuto a freno: «Ci pensiamo noi», ha detto riferendosi anche a Claudio Anellucci, l’altro manager di Edi. E allora da oggi i due procuratori cominceranno a muoversi col Napoli: Triulzi arriverà a Napoli e proverà a capire cosa c’è da fare. Il ds Bigon, con cui è in contatto, è già stato molto chiaro: inutile andare dal presidente De Laurentiis se non c’è un club disposto a pagare la clausola di rescissione. C’è ancora parecchio tempo per cambiare idea perché, ovviamente, nulla è più provvisorio del mercato del pallone, ma la decisione di De Laurentiis mette Abramovich e tutti i pretendenti con le spalle al muro: o soddisfano le richieste azzurre senza fare storie, 63 milioni sull’unghia, e si portano a casa l’uruguaiano; oppure lasciano perdere e Benitez si ritrova in casa un giocatore di cui non esistono doppioni in circolazione.
In un modo o nell’altro, il Napoli uscirebbe vincente da una trattativa che si sta trascinando da troppo tempo e che sembra non avere sbocchi. Ma di questa situazione Cavani non ne può più. E spinge perché si sblocchi il prima possibile. Sa che il modo migliore per risolvere la questione è quella di presentarsi a tu per tu con De Laurentiis. Fu proprio un incontro tra i due, a Cardiff, in piena Olimpiade, a sbloccare la faccenda del rinnovo di contratto e dell’adeguamento (da 3,7 a 4,5 milioni all’anno).
La sintesi del suo pensiero è intuibile e facilmente sintetizzabile: sbrigatevi a chiudere, una volta per tutte. Lui, Cavani, avrebbe deciso da un pezzo: ha dato la sua parola al Chelsea e, in tutti questi giorni nei quali De Laurentiis ha fatto di tutto per fargli capire che non concederà sconti a nessun club, non ha cambiato idea. La posizione del Napoli è semplice: Cavani e i suoi due procuratori hanno avuto un anno di tempo per trovare una società disposta a pagare la clausola. L’hanno trovata? No, allora il patto è che Cavani resti ancora a Napoli.
A convincere Cavani ci sono anche i soldi, tanti soldi: 8,5 milioni di euro per i prossimi 5 anni e il contratto con una società tedesca dell’abbigliamento sportivo. Il Napoli non intende concedere un euro di sconto. Ma i due procuratori ci proveranno lo stesso. Magari cercando di convincere De Laurentiis a valutare qualche contropartita tecnica che il Chelsea mette sul piatto: alle spalle di Triulzi e Anellucci c’è ormai solo il club inglese. Il club che più di tutti si è arrampicato sulla vetta dei 63 milioni. Ma Cavani sbatterà contro un muro nella missione napoletana. Il presidente del Napoli è irremovibile: noi non ti lasciamo andar via. E piuttosto che sentirselo dire in faccia, ha dato mandato ai suoi due rappresentanti di andare avanti con il Napoli. Così Triulzi da questa mattina sarà nuovamente a Napoli per riannodare i fili della trattativa e cercare di arrivare a un accordo di massima. Ma a loro non toccherà che chiamare Abramovich per alzare lievemente l’offerta. Perché entrambi vogliono chiudere un’operazione che si stava trasformando in una stucchevole telenovela.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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