E scongiurare, la prossima estate, un altro sguaiato e silenzioso assalto di Roman Abramovich e del Chelsea. Se il russo o gli sceicchi del Manchester City e del Psg vorranno Edi, c’è un prezzo: prendere o lasciare. Inserita nel contratto, per grande gioia dei manager di Cavani, una clausola rescissoria. Una clausola antiscippo oscillante – per la gioia questa volta del Napoli – fra i 50 e i 60 milioni di euro. Perfetto il lavoro svolto da Riccardo Bigon, il direttore sportivo abile a ricucire ogni volta il rapporto con i due manager del fuoriclasse uruguaiano con un contratto che fa sorridere il Napoli. Questione di dettagli e l’annuncio sarà fatto. Forse già oggi.
L’attesa fumata bianca è arrivata nella tarda serata di ieri, dopo che a Castelvolturno c’è stato l’ennesimo incontro con legali e commercialisti del Napoli per definire i dettagli. Qualche clausola e nulla di più. Il grosso è fatto: merito, soprattutto, di De Laurentiis e della diplomazia di Bigon. Una telenovela che aveva tolto il sonno non solo al direttore sportivo azzurro, al lavoro da diversi mesi per il rinnovo, che fa felice Cavani ma anche tutti i tifosi azzurri.
La trattativa è entrata nella sua fase finale qualche giorno fa e presto, assicurano a Castelvolturno, sarà definita nei particolari: poco più di 375 mila euro per dodici mensilità, quasi 4,5 milioni all’anno. Fino al 2017. Nessuno con la maglia del Napoli ha mai guadagnato così tanto dai tempi, lontanissimi, di Maradona. Ballano ancora i bonus, i premi e altri spiccioli. I due manager, Triulzi e Anellucci, ieri a Castelvolturno, hanno voluto introdurre la clausola rescissoria, una sorta di via d’uscita. Il Napoli ha detto sì, ma ha imposto il suo prezzo. In cambio i procuratori dell’asso uruguaiano hanno lasciato i diritti d’immagine, pur argomento di trattativa e di lunga discussione, per intero al Napoli. Tutta la gestione delle sponsorizzazioni del Matador sarà gestita dal club partenopeo.
Il prezzo da pagare per portar via il Matador è, dunque, intorno ai 55 milioni di euro. Una cifra su cui anche i club più ricchi del pianeta penseranno due volte prima di sborsarla, anche perché nel 2013 entrerà in vigore il fair play finanziario voluto dal presidente dell’Uefa Platini che impone ai club di spendere «solo» l’80 per cento del proprio fatturato. La clausola non è una precauzione tanto peregrina: è il valore che il Napoli dà al suo campione, pagato nel 2010 al Palermo intorno ai 18 milioni. Una somma che varrebbe come lasciapassare per abbandonare Napoli anzitempo, nel caso arrivasse l’offerta giusta.
L’accordo è praticamente fatto. Ed è stato proprio Cavani a far ripartire la trattativa alla vigilia dell’inizio del campionato. Non per caso da un paio di giorni Claudio Anellucci e Pierpaolo Triulzi, i suoi manager, erano dalle parti di Castelvolturno in attesa del presidente De Laurentiis.. L’uruguaiano, attraverso i suoi rappresentanti, aveva chiesto l’aumento già nel momento in cui si era fatto sotto, in estate, il Chelsea e anche il Real Madrid aveva fatto capire che era interessato al Matador. Ma il Napoli aveva risposto picche. Ora il clima è più disteso. Trapela ottimismo. Tanto ottimismo.
Il club azzurro, sta riflettendo e al momento della firma potrebbe chiedere una garanzia: Cavani deve dare la parola d’onore che sino alla scadenza del nuovo contratto, tra ben 5 anni, non chiederà altri ritocchi di ingaggi. Basta aumenti: quello di quest’anno è il terzo contratto in tre anni per il Matador. Un impegno da gentiluomini. Cavani ha detto sì. Per far festa ora manca solo l’annuncio ufficiale.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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