Il futuro del Napoli è un film in bianco e nero. Non d’annata né romantico, però: bianconero come le maglie dell’Udinese e della Juve. I due avversari che secondo lui, secondo Edinson Cavani, racconteranno la verità del campionato degli azzurri. Non ha segnato con la Samp, è vero, però ieri Edi è riuscito a trovare il modo di fare gol davanti alle telecamere: « Io credo nello scudetto, può essere l’anno buono. E credo anche che ce lo giocheremo con l’Udinese e la Juve ». Che sberla da quaranta metri. Che graffio da attaccante implacabile. Nel mondo delle frasi di routine, pochi minuti dopo un pareggio amaro come mai, il Matador sfodera la spada e sfida il toro senza balletti di sorta. « Sì, credo che tutto dipenderà dalle prossime due partite. Vediamo che succede ». Occhiolino e via. Vediamo.
IL DIKTAT – E allora, scacco in due mosse. Due, sì, perché se è vero che per la maratona tricolore « la sfida con la Juve sarà decisiva », è altrettanto vero che « lo sarà innanzitutto quella di lunedì a Udine ». Cavani non sceglie la strada più comoda, no, e anzi va dritto al punto: « Ci giochiamo lo scudetto nelle prossime due partite, fermo restando che poi avremo davanti tanti altri turni difficili: è un campionato molto equilibrato che regala sorprese. Detto questo, è chiaro che la gara con la Juve, davanti al nostro pubblico, rappresenterà un momento cruciale, fondamentale, ma prima di tutto dobbiamo trarre il massimo dalla trasferta con l’Udinese e arrivare allo scontro diretto con una differenza di punti non superiore a quella attuale ». Non più di quattro, insomma: è il diktat di Cavani. E non fa una grinza: « Sì, e poi in un San Paolo stracolmo ci giocheremo il tutto per tutto, provando ad accorciare ancora ».
RAMMARICO E SORRISI – Edi detta il ritmo, cadenza il passo come un sergente e assegna anche i compiti: « Sappiamo di aver sprecato un’occasione importante, con la Samp, una vittoria ci avrebbe consentito di portarci a due punti dal primo posto, ma allo stesso tempo credo che sia importante valutare un altro aspetto: abbiamo rosicchiato un punto, giocando contro una delle squadre più in forma del momento. Detto questo, siamo rammaricati e dispiaciuti, certo, però siamo ancora lì, al secondo posto, e non dovremo far altro che continuare a lavorare con maggiore umiltà e maggior sacrificio per preparare perfettamente la trasferta di Udine e la partita con la Juve ».
SENZA GOL – Insomma, niente drammi e artigli pronti ad affondare. Fermo restando che, senza l’assatanato del gol, sarà difficile dipingere il capolavoro. Dopo una cavalcata impressionante, Cavani non segna da tre partite: una cosa assolutamente normale che, trattandosi di lui, sembra però assurda. Edi ride. Fa spallucce e racconta: « Mi spiace, è ovvio, perché io vivo per il gol, ma non avverto il problema. E’ soltanto un momento. Un momento poco fortunato per me e per il Napoli ». Sì, anche la partita con la Samp ha confermato il calo della squadra nel periodo meno opportuno: « Possiamo e dobbiamo fare di più ». Soprattutto nei primi tempi: « Ci manca un po’ di convinzione, probabilmente: lavoreremo su questo aspetto».
LA DENUNCIA – Ma non finisce così. « Giocare su un campo in queste condizioni è una vergogna. Soprattutto se sei in corsa per certi obiettivi: non è un alibi, per carità, ma dover saltare una buca prima di un avversario rallenta la manovra e aumenta le difficoltà. Soprattutto quando di fronte c’è una squadra completamente chiusa in difesa ».
IL MERCATO – Finale dedicato al mercato. Argomento inevitabile, quando si tratta di Cavani: « Mi accostano a tante squadre, ma nel calcio si parla tanto. Non che non m’interessi, il mio futuro, ma in questo momento certi discorsi non mi sfiorano: il Napoli mi ha dato fiducia comprandomi a suon di milioni dal Palermo e io penso soltanto a dare più del massimo. Il resto non conta ».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.