Uno attacca, l’altro difende. A volte però i ruoli in campo s’invertono perchè uno si trasforma in attaccante e l’altro in primo difensore. Tutti e due hanno Cristo al primo posto della loro vita, lo portano nel cuore, Dio c’è in ogni momento, in ogni loro gesto. Colpi di testa solo in campo, mai fuori. Edinson Cavani e Nicola Legrottaglie, due calciatori di fede evangelica, due cristiani evangelici, due esempi per i giovani. Quella di oggi al San Paolo sarà una sfida all’insegna dei valori, della correttezza, della sportività, si troveranno spesso faccia a faccia: Cavani proverà a far gol, Legrottaglie ad evitarlo marcandolo stretto e puntando sull’anticipo. Ma quando sarà il Catania ad attaccare sui calci d’angolo e sulle palle inattive Edinson diventerà difensore e Nicola proverà a sorprenderlo.
Il difensore del Catania è iscritto al gruppo degli Atleti di Cristo, stasera a Napoli prenderà parte all’ex «Teatro Duemila» a un incontro pubblico organizzato dagli evangelici e presenterà il suo ultimo libro: «L’amore vince tutto». Invitato speciale Cavani che però preferisce predicare la sua fede attraverso l’esempio e raramente partecipa agli incontri pubblici, prerogativa di Legrottaglie che invece è un predicatore in forma più diretta nel contatto con gli altri e la scorsa settimana a Catania ha presentato il progetto «Missione Paradiso», presso l’amministrazione provinciale.
La fede
Stasera durante l’incontro a Napoli (a via Fra’ Gregorio Carafa) verrà distribuita la rivista «La mia storia», edita da Italy for Christ, l’associazione fondata e diretta da Gaetano Sottile che conosce benissimo tutti e due. «Edinson l’ho conosciuto appena arrivò a Palermo e con mia moglie Sondra sono diventato un punto di riferimento per lui e per Soledad. Ci siamo visti l’ultima volta in occasione del primo compleanno di Bautista: è stato molto bello vedere la squadra quasi al completo con le proprie famiglie. Ho visto uno spirito di unione incredibile. Edinson è un persona splendida, semplice, un campione nel campo e nella vita. Nicola l’ho conosciuto più di recente ma già abbiamo partecipato a diverse iniziative». Il percorso di fede di Edinson e quello di Legrottaglie. «Edi ha incontrato in maniera diretta Dio quando giocava in Uruguay e poco prima che si trasferisse in Italia al Palermo, Nicola già da ragazzino frequentava il gruppo evangelico delle ADI e poi ha ritrovato Dio grazie a Guzman nel periodo in cui giocava a Siena», spiega Gateano Sottile. Due grandi campioni, in Napoli-Catania si ritroveranno uno di fronte all’altro. Tutti e due ringraziano Dio, appena entrano in campo e alzando il dito verso il cielo ad ogni gol, non possono più lanciare il loro messaggio di fede mostrando la t shirt perchè è vietato togliere la maglietta.
Il confronto
Stanno vivendo un’annata magica, Cavani è già a quota 18 gol in campionato, ha trascinato con i suoi gol il Napoli in finale di coppa Italia e ora guida la corsa al terzo posto. Legrottaglie è uno dei leader del Catania che sogna un posto in Europa League e ha segnato già quattro reti. La sfida si ripete, al «Massimino» nel match di andata Edinson segnò il gol del vantaggio azzurro, dopo un minuto. Solo un’illusione, vinse il Catania 2-1, a trionfare fu Legrottaglie.
Sessanta gol di Cavani in due anni a Napoli, felice la parentesi di Legrottaglie a Catania. Vivono un periodo magico, oggi il faccia a faccia. Una stretta di mano, un abbraccio, poi avversari leali. Il difensore pugliese avrà anche l’occasione di ricordare a Cavani l’incontro di stasera a Napoli. Edi difficilmente ci sarà, della sua fede ne parla a lungo nella sua biografia curata da Sondra Sottile. La fede, la famiglia, i traguardi da raggiungere con il Napoli. Piace a tanti ma è legatissimo alla maglia azzurra. «Vorrei contribuire a scrivere qualcosa d’importante nella storia del Napoli, lasciare il segno», ripete spesso il Matador che ha una carriera davanti. Legrottaglie invece è nell’ultima fase dopo aver giocato con Milan e Juventus e aver sfiorato i Mondiali in maglia azzurra in Sudafrica. Lippi lo inserì nel gruppo dei 40, poi anche nel gruppo più ridotto, fino ad esluderlo dai ventiude azzurri che partirono per la spedzione mondiale finita con l’eliminazione al primo turno.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro