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Cavani e Lavezzi regalano un altro successo all’undici azzurro

Vittoria sofferta e con coda polemica

Cavani&Lavezzi incontenibili, Valeri&Giordano di più. E’ per merito (e demerito) di queste due coppie che il Parma ha perso contro il Napoli. Rigore procurato, gol e assist per l’uruguayano; gol, palo e prestazione strepitosa per l’argentino; rigore (forse due) non visto in area napoletana per l’arbitro; fuorigioco (di rientro di Lavezzi sul 2-1) non segnalato dal guardalinee. Il resto, l’intera partita senza gli episodi decisivi, è stato del Parma che, oltre a imbufalirsi per quanto ha combinato la terna arbitrale, deve prendersela pure con se stesso: davanti a De Sanctis ha dilapidato un tesoro di palle-gol.

IL RECORD E IL POCHO – Nonostante difficoltà tanto evidenti, il Napoli ha conquistato la sua quinta vittoria consecutiva in partite ufficiali, una serie che Mazzarri ha centrato per la prima volta da quando prese il posto proprio di Donadoni. C’è riuscito sfruttando l’assurda mattinata di Valeri e Giordano, ma anche l’incredibile qualità di Lavezzi e Cavani. Il Pocho ha segnato il quinto gol in quattro partite a fila; ha segnato quando tutto sembrava finito, col Parma che, dopo il pareggio, continuava ad attaccare; ha segnato dopo aver corso come un matto, magari non sempre nella direzione giusta, ma lo ha fatto con e senza palla al piede. Sul gol è partito in fuorigioco (di un metro), però è stato un lampo ad anticipare il recupero di Zaccardo. E anche nell’azione del rigore, quella dell’1-0, aveva infilato la difesa del Parma con un incredibile cambio di direzione: tutti si aspettavano un attacco orizzontale e invece Lavezzi è entrato dritto per dritto per piazzare la palla nella scia di Cavani.

LA STANCHEZZA – La difficoltà del Napoli è apparsa subito evidente in ogni zona del campo. Sugli esterni, nel primo tempo Maggio e Dossena (preoccupato dalla velocità di Biabiany) hanno attaccato una volta ciascuno, mentre in mezzo al campo era partita persa. Gargano giocava con una superficialità che non appartiene al suo calcio, Dzemaili lo seguiva a ruota sbagliando solo un po’ di meno. Il dinamismo di Mariga e il senso tattico di Galloppa erano armi più che sufficienti per frenare l’incerto cammino del Napoli, a cui pure Hamsik dava un contributo modesto.  Dopo aver segnato in fuorigioco (di un piede di Dossena) con Cavani, si è fatto male Britos ed è entrato Campagnaro. Era il 18′. Venti minuti dopo, out anche Grava (già fragile controllore di Giovinco) e Mazzari l’ha sostituto con Fernandez. Per colpa di quei due cambi bruciati in poco più di mezz’ora è stato costretto a ritardare la sostituzione di Gargano, un freno nella manovra già difficoltosa del Napoli. Che tuttavia è riuscito a segnare con Cavani, toccato in area da Musacci: con un bel balzo Mirante ha respinto il rigore dell’uruguayano ma sui piedi dello stesso attaccante che di sinistro si è fatto perdonare in un istante l’errore dal dischetto.
IL GENIO DI GIOVINCO -Il Parma aveva già sbagliato un paio di ottime occasioni create dall’estro del suo giocatore più piccolo e più forte. Contenere il genio di Giovinco era un problema serio per il Napoli che perdeva troppo stesso i confronti diretti in mezzo al campo. La squadra di Donadoni era più lucida, più reattiva e giocava con più qualità. Un miglioramento nel Napoli si è notato con l’inserimento di Inler al posto di Gargano, ma anche Donadoni ha fatto due mosse con cui ha alzato il livello del suo gioco: Valdes per Musacci e Marques per Okaka, con Biabiany passato al centro dell’attacco, accanto a Giovinco. Il Parma si era già imbufalito con Valeri quando non aveva visto in area la deviazione di mano con braccio alto di Dossena (spinto leggermente da Biabiany e forse per questo ha deciso per l’involontarietà) e adesso giocava anche con rabbia. Da un angolo gentilmente offerto da Campagnaro e piazzato nel mucchio da Valdes, la girata di Paletta non è stata trattenuta da De Sanctis, sullo scatto Zaccardo ha bruciato Fernandez e scaraventato la palla in rete.  Come era accaduto col Chelsea, il Napoli ha vinto la partita senza Mazzarri in panchina (livornese di provincia, è stato cacciato da Banti, il quarto uomo, livornese di città). Il gol del 2-1 è arrivato con la scarica elettrica di Cavani e Lavezzi, assist del primo per il secondo, fregati prima Santacroce e poi Zaccardo. Siccome il Pocho era davvero inesauribile come l’uruguayano, sul contropiede finale (iniziato da Cavani e rifinito da Inler) ha centrato un palo a porta vuota. Poco prima Valeri aveva centrato invece la sua terza assurda decisione: fallo di Fernandez su Giovinco in area, ma anche stavolta niente rigore. Il senso finale è che ieri il Napoli ha vinto senza creare la solita montagna di occasioni da gol, unendo fortuna a concretezza, qualità che accompagnano le grandi squadre nelle grandi stagioni.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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