Il Real Madrid insiste. I procuratori di Edinson Cavani traballano e il Napoli sta alla finestra. L’offerta potenziale che Florentino Perez sarebbe pronto a presentare a De Laurentiis eguaglia un altro record: i 65 milioni pagati dalle merengues nel 2001 per il cartellino di Zinedine Zidane al Real Madrid. Una vita fa.
Ieri gli spagnoli hanno ammirato il Matador alle prese con la tenaglia difensiva della nazionale campione del mondo e d’Europa e dei vari Puyol, Iniesta e tutti il resto della Spagna in un’amichevole nel Qatar: Cavani ha giocato per settanta minuti, sotto gli occhi del suo presidente, Aurelio De Laurentiis, anche lui a Doha per il summit dei grandi del calcio mondiale. Tabarez non lo ha risparmiato e il Matador si è reso pericoloso più volte dalle parti di Victor Valdes ma non ha segnato. Cosa che non è una novità quando gioca con l’Uruguay (sconfitto dalle Furie rosse per 3-1). Ma Cavani ha un po’ gelato la corsa in avanti del Real. «Io non penso a niente altro che al Napoli in questo momento», ribadisce anche questa volta a Radio Marca. «Sì, certo, è importante il futuro. Ma il presente lo è di più. Ed è anche più bello da vivere». Cavani insiste. «Sto vivendo un grande momento con il Napoli voglio continuare pensando giorno dopo giorno alla mia squadra che sta lottando per diventare campione d’Italia». Poi si schermisce e nella classifica dei top players del momento si tira fuori: «I migliori attaccanti del mondo? Cristiano Ronaldo, Falcao e Messi».
Insomma c’è il Real che lo insegue, poi i soliti sceicchi del Psg e del Manchester City che stanno alzando continuamente la posta: in caso di trasferimento in Francia o in Inghilterra Edi potrebbe arrivare a guadagnare anche 9 milioni di euro all’anno per le prossime 5 stagioni. Un’offertona che farebbe impallidire chiunque in Italia. Il Real Madrid, dicono gli spagnoli, sarebbe la prima scelta del cannibale di Salto. Per un uruguaiano è normale che sia così. Anche se poi, la stampa iberica, così abile a far mostra di cifre iperboliche, dimentica che il Real (così come il Barcellona) non è che se la passi così bene: la crisi delle banche spagnole, che ha ampiamente sussidiato la società castigliana, spinge gli istituti di credito iberici a chiedere la restituzione dei propri soldi (Kakà e Cristiano Ronaldo nel 2009 sono stati finanziati da un maxi-prestito bancario).
In questa corsa folle al Matador, il cerchio si stringe a queste tre contendenti: delle squadre tedesche manco a parlarne. Nel novero dei club più prodighi non compare nessuna squadra germanica nonostante la supremazia economica che il Paese del cancelliere Merkel esercita pressoché incontrastata sul Vecchio Continente. Né il Bayern Monaco né i rivali del Borussia Dortmund si avventurebbero a pagare una clausola simile. Morale della favola: il Matador al Napoli potrebbe restare ancora. Soprattutto se ci sarà il ritorno in Champions League e se le strategie di mercato del club azzurro continueranno ad essere ambizione. Per esempio, Cavani ha molto apprezzato l’ingaggio di Rolando del Porto, che conosce per aver visto in azione in Europa League. Nonostante le sirene madrilene, insomma, il Real non è così a un passo da Cavani: nel club dei galacticos è in corsa, poi, una sorta di resa dei conti. I rapporti tra Florentino Perez e José Mourinho sono di fatto azzerati, i due da tempo hanno limitato al minimo sindacale i loro contatti.
Ma Edinson Cavani e il suo futuro non sono un caso che rischiano di turbare il Napoli: il club è adulto, ha le spalle larghissime e sa bene che è cosa normale che il fuoriclasse attorno a cui De Laurentiis intende costruire il grande Napoli, possa essere corteggiato e tentato di andare altrove. Cosa ci sarebbe di strano a sognare il Real Madrid? La trattativa non è comunque in dirittura d’arrivo. E né Bigon, nè De Laurentiis hanno bisogno di smentire per mettere a tacere la bagarre che si è scatenata, da tempo, sul Matador.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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