«La città ideale per Cavani è Napoli, se dovesse andare via sarebbe un peccato»: Luigi De Magistris sente come un colpo alla città l’addio, ormai imminente, del Matador. Alla notizia delle trattative con il Psg, il sindaco non esulta, ma sottolinea che queste sono «scelte che spettano a Cavani e alla società. Noi ci auguriamo che possa rimanere. Speriamo che il Napoli, anche senza Cavani, resti competitivo. Ci vuole una squadra fortissima sia per l’allenatore che è stato preso sia per i risultati che sono stati ottenuti in passato. Una squadra all’altezza delle sfide». «Si soffre sempre quando un campione va via e da tifoso io sto soffrendo, ma mi fido della società e delle scelte che farà», è più coinciso Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania.
Ricomincio da tre non è solo il celeberrimo film di Massimo Troisi ma anche la condizione nella quale si troverà il Napoli dopo la cessione di Cavani. Almeno secondo il professor Guido Trombetti, accademico, vicepresidente della Giunta Regionale e tifoso doc della squadra azzurra. «Cavani a Parigi? Ok, ma non pensiamo che il Napoli riparta da zero. Piuttosto ricomincia da tre: Hamsik, Insigne e Benitez. Il primo è un fuoriclasse assoluto e sarà il fulcro del nuovo Napoli, il secondo è una scommessa su cui vale la pena puntare, il terzo un tecnico di sicuro affidamento. Tre pilastri sui quali costruire la nuova avventura».
Abbandonati da un attaccante se ne cerca un altro. «Onestamente per la scelta del sostituto di Cavani mi affido totalmente a Benitez. Dzeko mi piace, Jovetic un po’ meno. Ma non per il valore del giocatore, indiscusso, piuttosto perché puntando sull’attaccante della Fiorentina scegliamo di rinunciare ad Insigne. Si può anche fare ma si ha il dovere di essere chiari nelle scelte».
A due passi dall’Università Federico II i turisti acquistano le maglie di Cavani. Le ultime, rigorosamente non ufficiali, in vendita sulle bancarelle a prezzo di saldo. «I napoletani non le comprano più – scherza il proprietario della bancarella – Mi sembra di rivivere i tempi della cessione di Lavezzi. Passano, guardano, chiedono il prezzo. E siccome è competitivo, i turisti le prendono pensando di portare con loro un pezzo di Napoli». A prezzo di saldo anche la statuina a San Gregorio Armeno. «Per cambio squadra, Cavani al 50%» è il messaggio che si trova accanto al pastore. Anche Il Pocho finì in saldi lo scorso anno. Oggi troneggia il volto rassicurante di Benitez che ha già avuto in omaggio l’opera dell’artista non appena sbarcato a Napoli. In via Tasso, ex casa di Cavani, gli scatoloni li avevano fatti già da un pezzo.
Dal balcone di casa osservava Diego Occhiuzzi. Il plurimedagliato nella sciabola di Londra 2012 racconta: «Cavani era un mio vicino di casa. Tante le foto con lui. Il figlio volle anche uno scatto con le medaglie. Quasi me le faceva cadere. Che paura quel giorno». Oggi chi vorrebbe come vicino? «Dzeko è la mia prima scelta. Se non fosse possibile, Ibrahimovic. Mi piacerebbe anche vedere a Napoli l’attacco Immobile-Insigne». La partenza di Cavani? «Dispiace, ma bisogna anche capire i giocatori professionisti che attraversano l’oceano alla ricerca del miglior contratto possibile. Lui è uno da 100 gol. Nella trattativa per la cessione inserirei però Verratti. Magari Leonardo lo cede».
All’aeroporto di Parigi-Orly Cavani non troverà ad attenderlo quelli del Napoli Club Parigi “Paris San Gennar”, lo storico club di tifosi che si presentò lo scorso anno in aeroporto con la sciarpa azzurra per cingerla al collo di Lavezzi il giorno in cui sbarcò nella capitale francese. «Quello fu un gesto di goliardia – ricorda Luca Picardi – che dubito ripeteremo. E poi il fatto che questi sceicchi arrivano con la forza dei loro soldi e comprano tutto ci ha anche un po’ stancato. Negli ultimi tempi stanno spuntando sempre più tifosi del Psg ma frutto più di un’operazione di marketing con magliette e bandierine che di passione pura». Da Parigi anche consigli per gli acquisti. «Gonalons è un buon giocatore. Se il Napoli dovesse prenderlo farebbe un buon affare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.C.
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