Il capocannoniere italiano che ha detto no alla Juventus per restare in provincia contro il Matador uruguaiano che sogna di vincere lo scudetto con la maglia azzurra. Stasera al Friuli la sfida tra Udinese e Napoli vivrà sul duello a distanza tra Antonio Di Natale e Edinson Cavani, due attaccanti diversi come il giorno e la notte solamente in mezzo al campo. Uno gioca da prima punta, l’altro fa qualsiasi cosa, anche il difensore se Mazzarri glielo chiede.
Non si incrociano da un anno e mezzo perché Totò ha saltato le ultime due sfide al San Paolo: l’ultima volta che ha giocato contro gli azzurri, nel novembre del 2010, mise a segno tre gol: uno su rigore, uno su calcio d’angolo e uno da favola, di collo esterno destro da oltre 25 metri (e da fermo). La volta prima, sempre a Udine, fece lo stesso: altra tripletta-show. In totale sono sette i gol realizzati contro il Napoli. Cavani, viceversa, contro i bianconeri ha fatto gol solo due volte: tutte e due le volte, però, giocava con la maglia del Palermo.
È la grande notte degli infallibili del gol. Totò è un trottolino scattante di un metro e 70, Edi un fenomeno capace di fare quello che gli pare, più alto di quasi 17 centimetri. Di Natale tiene a distanza Cavani nella graduatoria dei bomber: 18 gol a 16 per il bomber nato a Castello di Cisterna. Sono i due leader di Udinese e Napoli su cui Guidolin e Mazzarri puntano per poter vincere la supersfida di stasera. Hanno il muso lungo per l’eliminazione dall’Europa. Ma Di Natale è assai più triste: «Ho 34 anni e mi sa che era l’ultima occasione per me di vincere un trofeo così importante», ha spiegato.
Da tempo la sfida non è più un copione di Davide su Golia. Totò Di Natale insegue Michel Platini (l’ultimo ad aver vinto tre volte consecutive il titolo di capocannoniere: ’83-’85), Cavani sogna di strappargli la corona. Tra i due litiganti, si sa, è spuntato pure Zlatan «il terribile» Ibrahimovic, che ora guarda tutti dall’alto dei suoi 20 gol (ma ben 7 rigori trasformati, compreso quello di ieri a Parma).
In un campionato che non fabbrica più attaccanti italiani, il bomber numero uno made in Italy ha 34 anni compiuti lo scorso marzo mentre il suo avversario più temibile è un ragazzo che è già un campione di quasi dieci anni più piccolo. Cavani non ha prezzo ed è conteso da tutte le big d’Europa. Su Di Natale hanno perso le speranza: ha giurato amore eterno alla città del Nord-Est e da lì non andrà mai via. Il Wall Street Journal gli ha dedicato una pagina, perché Totò Di Natale, come Cavani, è un fenomeno mondiale. «A striker from the shadows», ha scritto poche settimane fa nel suo servizio il giornale americano. Un attaccante dall’ombra. Beh, parlando di gol non è proprio così. Totò non sarà famoso nel resto d’Europa come Cavani, però ha segnato quasi 150 reti in serie A e a 34 anni non sembra intenzionato a fermarsi.
Stellare è il faccia a faccia in serie A tra Di Natale e Cavani: lo scorso anno finì 28 reti a 26 per Totò. Entrambi sono il non-stereotipo del calciatore: snobbano le veline (Di Natale è sposato con Ilenia da dieci anni, il Matador ha giurato amore eterno a Maria Soledad da cinque anni), vanno in vacanza solo in località poco famose (l’italiano a Forte dei Marmi, l’uruguaiano sulle spiagge del suo paese) e non c’è traccia di loro in discoteche o a braccetto di vip.
Cavani è l’angelo che vuole spalancare nuovamente al Napoli le porte del paradiso-Champions League. Di Natale il diavolo bianconero che vuole negargli questa gioia. «La partita con il Napoli? È una grandissima squadra, come noi. Sono quattro le squadre che possono arrivare terze: c’è anche l’Inter».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
